L'arte bianca
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CROTONE «La sanità crotonese affonda e l'Asp apre lo scontro con i dipendenti a causa dei buoni pasto». È quanto scrive in una nota stampa Andrea Devona, capogruppo del Partito democratico al consiglio comunale e provinciale di Crotone.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Leggo con preoccupazione – riferisce nella nota – la relazione presentata dall'Agenas sullo stato precario in cui riversa la sanità italiana. La Calabria e due sue aziende sanitarie si collocano agli ultimi posti rispetto agli indicatori stabiliti. Tra queste, come sempre, l'Asp crotonese, che dopo anni difficili ed il susseguirsi di governi di destra e di sinistra, oggi è stata affidata dal presidente-commissario Occhiuto al classico manager "nordico" (Antonio Brambilla, ndr)». 
«Commissario – incalza Devona – di cui non si vede traccia se non per i proclami e le conferenze stampa in cui racconta un film tutto suo di una sanità crotonese che viaggia a vele spiegate. Dopo tante foto e inaugurazioni di reparti senza nessuna attenzione verso il mondo della disabilità, in questi giorni, ha aperto un contenzioso con il personale sui buoni pasto, forse cercando di distogliere l’attenzione sui veri e tanti problemi».
«Il paradosso – commenta Devona – è che mentre la sanità locale affonda, le istituzioni, Comune e Provincia, hanno scelto di voltarsi dall'altra parte in rigoroso silenzio. Non vogliono scontrarsi o porre domande a chi è il grande responsabile di questa situazione, ossia il presidente-commissario Occhiuto. Un presidente che, rispetto al passato, ha chiesto ed ottenuto da parte del governo Meloni il ruolo di commissario della sanità calabrese promettendo di migliorarla in tutto e per tutto».
«Caro presidente – scrive Devona all'indirizzo di Occhiuto –, oltre alla presenza continua sui social in cui in un minuto ci racconta una Calabria stravolta, che dice di pensare a come è ridotta la sanità calabrese? Caro sindaco e presidente della Provincia, non pensate sia il caso di prendere posizione rispetto ai dati allarmanti del rapporto Agenas?», conclude Devona.