L'arte bianca
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CROTONE Di cantieri aperti per dare il là agli scavi se ne contano al momento appena due: quello avviato nel quartiere Acquabona  e l'altro inaugurato nell'area del Gravina. Nel frattempo, però, le azioni per l'attività di “Comunicazione, sviluppo, strategie e marketing” viaggiano a vele spiegate.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

È quanto sta accadendo sul cronoprogramma d'attuazione del progetto Antica Kroton in merito alle cosiddette “azioni comuni” previste dal protocollo d'intesa siglato con Regione Calabria e ministero della Cultura. Un “tesoretto” da 61,7 milioni di euro, a valere sui fondi Pac 2020/2024, che balzarono fuori dal cilindro nel 2011, per volontà dell'allora governo Berlusconi che intese così offrire un trampolino di lancio per la campagna elettorale dell'allora candidata a sindaco del Polo delle libertà, Dorina Bianchi. A tredici anni da quello "spot elettorale", del mega-progetto, si può ammirare poco, per non dire nulla.

All'Ati l'appalto per lo Urban center

Ebbene, dopo un iter relativamente travagliato, con la determina dirigenziale numero 2.954 del 21 ottobre scorso (a firma del responsabile del procedimento, Antonio Senatore), il Comune di Crotone ha adesso assegnato a un'Associazione temporanea di imprese (Ati) i “Servizi di gestione e coordinamento dell’Urban center” (già previsto nell'Intervento 1.5.1. del progetto Antica Kroton) per un totale di 512.762,34 euro.
L'Ati in questione è composto da “Pubbliemme Srl” (mandataria), con sede a Milano, e “Civita mostre e musei Spa” (mandante), con sede a Roma. Sono queste due società a essersi aggiudicate l'appalto in questione grazie a un ribasso del 3,38% sulla base d'offerta prevista nel bando di gara pubblicato lo scorso 3 maggio.

“Comunicazione, sviluppo, strategie e marketing”

È un “salvadanaio rotto”, oramai, quello cui l'Amministrazione comunale di Crotone sta attingendo per spingere il progetto Antica Kroton attraverso la linea d'intervento di “Comunicazione, sviluppo, strategie e marketing” che porta in dote ben 2 milioni di euro.
Appena due settimane prima dell'ultimo provvedimento, infatti, era l'8 ottobre scorso, l'amministrazione Voce aveva dato avvio al "Piano formativo e del public progam" nell'ambito del progetto Antica Kroton. Grazie al decreto legislativo 117 del 2017 e alla legge numero 241 del 1990, il Comune di Crotone ha così concretizzato una copregettazione con la compartecipazione di "Sos school of sustainability" che mette in campo circa 800mila euro per la progettazione e il coordinamento di 4 moduli formativi - rivolti fino a un massimo di 20 professionisti da individuare tra architetti, ingegneri e archeologi - sul tema dell'architettura e del design sostenibili. Fondi che impegnano l'ente di piazza della Resistenza per 500mila euro, reperiti grazie alla stessa linea d'intervento del progetto Antica Kroton.
A conti fatti, dunque, sono stati così spesi un milione di euro (dei due previsti) a valere sulla linea d'intervento 1.5.1 “Comunicazione, sviluppo, strategie e marketing”. Del resto, bisogna spendere. E di fretta ce n'è considerato che, oltre alle scadenze burocratico-amministrative legate al progetto, c'è anche il temine del mandato elettorale dell'amministrazione Voce che finirà nel 2025. Al giorno d'oggi, dell'Antica Kroton, si può toccare con mano ancora ben poco. Soprattutto se si pensa a tutto ciò che è scritto “nero su bianco” nelle schede del mega-progetto.

Ritiro in autotutela dell'appalto e la riassegnazione

In realtà, l'Amministrazione comunale aveva già provveduto ad assegnare lo stesso appalto per la gestione dello Urban center del progetto Antica Kroton con un provvedimento emanato lo scorso 10 giugno. Il soggetto individuato dalla commissione giudicatrice risultò, oggi come allora, l'Ati composto da “Publiemme Srl” e “Civita mostre e musei Spa”.
Qualcosa s'inceppò, però, nella validazione del procedimento amministrativo. Tanto da indurre l'Amministrazione, sempre attraverso determina dirigenziale dello stesso Senatore, a revocare in autotutela il provvedimento l'11 settembre scorso, dopo aver «riscontrato un vizio procedurale nella costituzione e composizione della Commissione giudicatrice».
Nel frattempo, nelle more di questa vicenda, tessuta sempre più come una tela di Penelope, subentra un nuovo atto. Lo stesso dirigente dell'Uoc “Antica Kroton, Antonio Senatore, con determina numero 2884 del 14 ottobre scorso, ha disposto l'esclusione dalla gara dell'altra società partecipante all'appalto assieme all'Ati vincente, ovvero la “Pirene Srl”. L'esclusione, si legge nel provvedimento, si è resa necessaria dopo che. nel verbale del 30 settembre scorso. la Commissione di gara «ha accertato che dal plico virtuale della piattaforma telematica “Tuttogare”, è risultato che l’impresa “Pirene Srl” non ha prodotto l’offerta tecnica, prevista a pena di esclusione dell’articolo 9 del Disciplinare». Lo scorso 21 ottobre quindi si è proceduto con l'assegnazione dell'appalto definitiva all'Ati.

“Urban center” motore di trasformazione urbana permanente

Poco o nulla si sa al riguardo. L'unica cosa chiara e certa è che lo “Urban center” verrà allestito all'interno della sede dell'Area marina protetta “Capo Rizzuto” situata sul lungomare di via Cristoforo Colombo a Crotone. Nel disciplinare di gara si legge che «risulta prioritario e fondamentale far conoscere nelle varie fasi la realizzazione e lo sviluppo del progetto “Antica Kroton”» e che «a tal fine, si è proceduto con l’individuazione di luoghi e spazi deputati all’Urban Center della città finalizzati al confronto, all’esposizione dei vari livelli progettuali, favorendo la partecipazione delle associazioni operanti nei settori di riferimento e dell’intera cittadinanza».
Tale finalità «necessita un piano della comunicazione e animazione territoriale che si dovrà avvalere di tutte le strutture culturali pubbliche presenti in città, che ovviamente andranno messe in rete».
Il disciplinare quindi specifica che l’Urban Center avrà «lo scopo principale di promuovere la cultura della trasformazione urbana, con il duplice intento di generare consapevolezza ed orgoglio, e fare di Crotone una case history della divulgazione sui temi urbani a livello cittadino, in cui l’accesso alla conoscenza è premessa di qualsiasi processo di partecipazione».

Il Gruppo Publiemme

Ha la sede a Milano, ma la testa in Calabria. Il suo presidente è Domenico Maduli ed è una media company, leader nel centro-sud Italia nel settore della comunicazione. La Pubbliemme è presente dal 1999 con sedi a Milano, Roma, Cosenza, Vibo Valentia. Offre servizi e prodotti nei campi dell’editoria e della comunicazione multimediale. Dal gennaio 2023, Pubbliemme si è aggiudicata l'appalto di Sacal per la gestione degli spazi pubblicitari negli aeroporti di Lamezia Terme, Crotone e Reggio Calabria. Di recente, il gruppo ha lanciato il ledwall (schermo luminoso) da oltre 60 metri quadrati installato nell'aeroporto di Lamezia Terme. Fanno parte del gruppo Diemmecom, il Network LaC, Cosenza e Catanzaro channel, il Vibonese e il Reggino.

“Civita mostre e musei Spa”

Essa fa parte del più strutturato Gruppo Civita al cui vertice vi è Civita Cultura Holding e l’Associazione Civita. Sul sito ufficiale si legge che è «un’impresa culturale e creativa attiva nel settore della valorizzazione del patrimonio storico-artistico italiano ed estero fondata sulla progettazione culturale, in collaborazione con il settore pubblico ed il settore privato».
«Le prime due aree di attività - si legge ancora sul sito - sono state la produzione di mostre e la gestione museale. Le ulteriori aree di attività che si sono affiancate nel corso del tempo sono la progettazione territoriale e l’innovazione culturale».
Nel curriculum pubblico del dirigente Antonio Senatore figura un'assonanza con la denominazione societaria del gruppo, visto che il professionista ha prestato servizio presso la “Società Civita Mu.S.eA Srl”, con sede legale sempere a Roma, descritta come «società operante nel campo della Progettazione e gestione nel settore dei Beni culturali con 100 dipendenti» e «concessionaria per il Mibact dei siti museali».
"Civita" del resto è un'associazione che è diventata holding, detenendo delle partecipate ciascuna con una missione e un istituto museale diverso. Antonio Senatore ha ricoperto, dal 2016 al 2021, il ruolo di direttore per le attività di marketing e relazioni istituzionali per “Opera laboratori fiorentini Spa” con sede a Firenze e società «leader nel settore beni culturali, concessionaria di importanti siti culturali come Galleria degli Uffizi, Complesso Santa Maria della Scala, Parco archeologico di Pompei, Parco archeologico di Ercolano e Reggia di Caserta». Opera laboratori risulta essere stata nell’assetto societario di Civita fino al 2021.