Strongoli, Sabap avvia scavi archeologici e il recupero del "Vecchio cimitero"
L’intervento, finanziato con fondi Mic, è stato progettato dallo staff Sabap. Prevista anche la valorizzazione del futuro museo
CROTONE La Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio per le provincie di Catanzaro e Crotone ha comunicato alla città di Strongoli l’avvio delle indagini archeologiche e contestuale recupero e riqualificazione urbana di un’area fortemente degradata in località Vecchio
Cimitero.
L’intervento, finanziato con fondi Mic, è stato progettato dallo staff Sabap e gli stessi dirigeranno le operazioni volte a restituire uno spazio significativo alla collettività.
«Il progetto è innovativo – riferisce la Sabap –, mira a valorizzare e rendere fruibile una porzione di tessuto urbano fino a oggi abbandonato ed esposto ad atti vandalici, mediante uno scavo archeologico. Al centro dell’iniziativa vi è la volontà di recuperare l’identità storico-culturale del territorio e promuovere inclusione sociale, consapevolezza, senso di appartenenza ed educazione alla legalità».
«Non si tratta solo – sottolinea la Sabap – di un’operazione di tutela e studio del patrimonio archeologico: l’obiettivo è trasformare questa campagna di scavi in un catalizzatore per una più ampia rinascita urbana e culturale. Inoltre, il futuro museo civico archeologico già realizzato e posto in posizione baricentrica rispetto ai siti archeologici e che si intende valorizzare, diventerà un polo dinamico, capace di attrarre cittadini e visitatori, generando nuove opportunità economiche e sociali per Strongoli.
L’approccio multidimensionale adottato dalla Sabap lega strettamente la scoperta archeologica alla rigenerazione urbana. «Questo modello – spiega la nota – mira non solo a preservare il passato, ma a iniettare nuova energia nel presente, contribuendo a combattere il degrado e a contrastare fenomeni di illegalità».
Attraverso l’applicazione, inoltre, di metodologie di restauro più efficienti, sostenibili e rispettose delle caratteristiche originali dei manufatti, si punta a «garantire una conservazione migliore e una maggiore durata nel tempo, rispondendo anche alle sfide contemporanee della sostenibilità».
«L’archeologia, tradizionalmente percepita come una disciplina che indaga il passato – commenta la Sabap –, diventa così protagonista di un processo di risveglio identitario e di rilancio sociale. L’ambizione del progetto è di restituire alla collettività non solo spazi fisici, ma anche il senso profondo delle proprie radici culturali, stimolando una nuova vitalità civica».
«Con l’impegno attivo del Ministero – assicura la Sabap – e la collaborazione degli enti locali, in primis l’amministrazione comunale, Strongoli si prepara a riscrivere il proprio futuro, riscoprendo il valore del proprio patrimonio come motore di rinascita e forza rigenerativa per l’intera comunità», conclude la nota.