Arpacal: livelli di radiottivita' tre volte superiori alla norma su tre siti di Crotone
CROTONE L'Arpacal ha segnalato nel territorio della città di Crotone due aree classificate per contaminazione da Tenorm («ricadenti nell’area Sin» e di «libero accesso») e una terza area «sospetta» per la quale si consiglia «una particolare attenzione soprattutto per eventuali opere di manutenzione o scavo».
È quanto messo nero su bianco in un carteggio interno che l'Agenzia regionale per l'ambiente della Calabria ha prodotto a seguito della richiesta di accesso agli atti inoltrata sulla problematica da due consiglieri comunali: Enrico Pedace (Consenso) e Carmen Giancotti (Noi con l'Italia).
I dati contenuti nella relazione sono emersi al termine di alcune attività di verifica e controllo sul territorio effettuati dall'Arpacal in base al protocollo di misure di radioattività ambientale e contaminazione su alcune aree.
Nel mirino dei controlli sono finiti il parcheggio dell'ex Sasol, la rotonda insistente su via Fermi nella zona industriale di Passovecchio e il molo del Porto vecchio di Crotone.
L'ex parcheggio Sasol
In merito all'ex parcheggio Sasolo, Arpacal riferisce che si tratta di «area di libero accesso di circa 7.000 metri quadrati» dove «sono stati registrati valori netti di rateo di dose gamma a un metro dal suolo pari a 450±25 nGyh-1 a partire dal bordo della strada Strada statale 106». La radioattività nell’aria, spiegano gli esperti, viene misurata ogni mezz'ora come rateo di dose gamma ambientale. La dose rappresenta la quantità di energia, in questo caso prodotta dalla radiazione gamma che viene assorbita dal corpo umano. L'intensità di dose gamma ad un metro dal terreno in Calabria è pari a 126±3 nGyh-1. In questo caso, dunque la rilevazione, dà valori tre volte superiori alla normalità. Ed la stessa Agenzia a sottolinearlo più avanti nella relazione.
Sempre in riferimento al piazzale, infatti, Arpacal riferisce che «una parte assai marginale della superficie è ricoperta da un tappetino in cemento che riduce anche a contatto la contaminazione, ma la restante parte affiora e dunque soggetta all’attività di erosione degli agenti atmosferici con il rischio di aumentare la dose da inalazione per la popolazione. L’area inoltre, in quanto di libero accesso rimane potenzialmente soggetta alla curiosità dei passanti».
«Le rivelazioni radiometriche di tipo campale - prosegue Arpacal - effettuate da questo servizio nel mese di febbraio presentano un sito in cui il livello di radioattività medio non è in sintonia con il fondo ambientale della città di Crotone. Il monitoraggio campale ha evidenziato anomalie radiometriche su tutta l’area indagata. Il sito risulta essere contaminato da Tenorm poiché il livello di radioattività ambientale supera di almeno 3 volte il fondo radioattivo tipico della città di Crotone». Da qui secondo Arpacal, «al fine di contenere il rischio radiologico è necessario: inibire l’area e avviare un processo di rimedio per ristabilire i livelli di radioattività tipici della città di Crotone (96 – 110 nGyh-1)».
La rotonda in via Fermi nella zona Industriale
«La strada via Fermi - ricorda Arpacal - è stata una delle prime ad essere individuate, poiché nel lontano 2012 era stata interessata da lavori di posa di un cavo dell’alta tensione. Dunque non è la careggiata bitumata che desta particolare interesse, bensì la rotonda di circa 4.000 metri quadrati di più recente costruzione che ospita una densità importante di meta silicati contenenti Tenorm e dove il livello di rateo di dose gamma supera in alcuni punti valori di 350 ± 20 nGyh-1».
Anche in questo caso, le rivelazioni radiometriche di tipo campale effettuate daall'Arpacal nel mese di febbraio presentano un sito in cui il «livello di radioattività medio non è in sintonia con il fondo ambientale della città di Crotone»; con «anomalie radiometriche su tutta l’area indagata»; e dove sito risulta il contaminamento da Tenorm poiché il «livello di radioattività ambientale supera di almeno 3 volte il fondo radioattivo tipico della città di Crotone».
L'Arpacal ritiene quindi necessario «inibire l’area e avviare un processo di rimedio per ristabile i livelli di radioattività tipici della città di Crotone (96 – 110 nGyh-1)».
Il molo del Porto vecchio di Crotone
«Quest’ultimo sito - spiega Arpacal - nasce da una documentazione fotografica trasmessa alla nostra Agenzia che testimoniava la presenza di lavori in corso nell’area indicata del vecchio porto di Crotone. (...) Anche visivamente si nota la presenza di meta silicati. Durante il controllo radiometrico, purtroppo le operazioni di scavo e movimentazione intorno all’area erano state già completate e la presenza di porfido e ciotoli, materiali più uraniferi ha impedito di classificare in modo univoco il sottosuolo della pavimentazione del vecchio porto».
Arpacal riferisce però che «la presenza anche di zone prive di rivestimento uranifero e di meta silicati a vista, impedisce una chiara discriminazione pur registrando valori anomali. Si annotano infatti valori anomali radiometrici (452±25 nGyh-1) rispetto al fondo ambientale, ma non si è in grado di discriminare la sorgente».
«Pur tuttavia, si segnala – scrive Arpacal -: come noto anche agli enti che autorizzano lavori di manutenzione e scavi, è fatto obbligo da norme territoriali di misurare la radioattività ambientale dei siti quando si opera nel sottosuolo in esame per escludere o accertare la presenza di contaminazioni da Tenorm» e che «nello specifico si può classificare l’area come potenzialmente interessata da contaminazioni e da verificare in caso di manutenzione della superificie a vista o in caso di operazioni di scavo o movimentazione del materiale esistente».
Con il documento Arpacal segnala dunque che le due aree del Porto Vecchio sono già «classificate con determinazioni radiometriche come contaminate da Tenorm, pertanto si chiede agli Enti interessati che a vario Titolo sono preposti a contenere i rischi per la popolazione, di attivare le procedure previste per queste situazioni».
Arpacal sottolinea infine che l'area del Porto vecchio «allo stato non può essere classificata come contaminata, ma deve ritenersi attenzionata ed è obbligatorio verificare i livelli di radioattività per qualsiasi tipo di attività che preveda lo scotico o lo scavo di materiale sottostante la pavimentazione attualmente presente».