L'arte bianca
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CROTONE «La città, il Palazzo di giustizia e una parte dell’avvocatura crotonese hanno assistito alla cerimonia di saluto del dottor Giuseppe Capoccia, già a capo della Procura della Repubblica di Crotone, tenutasi in pompa magna negli spazi pubblici del Tribunale, in un giorno lavorativo, impegnandone due aule ed un corridoio, un’aula per i saluti, gli altri spazi per il ricco buffet, il piazzale/parcheggio a servizio dello stabile e finanche il vicino parcheggio comunale». È quanto scrive in una nota stampa il Consiglio direttivo Associazione nazionale forense (Anf) sezione di Crotone il cui presidente è l'avvocato Giuseppe Trocino.

«Alla presenza della stampa - prosegue Anf -, delle autorità civili, militari e religiose e dei dipendenti del Palazzo di giustizia, che hanno lasciato per una mattina i propri compiti istituzionali e gli impegni di lavoro, parte della città ha potuto salutare il procuratore capo e ascoltarne il bilancio dei nove anni di guida dell’ufficio di Procura. Bilancio veritiero e correttamente presentato dal dottor Capoccia alla platea, ma ad avviso di chi scrive poco coerente con il ruolo di procuratore della Repubblica e piuttosto, invece, in linea con quello di guida politica di una città».

«È trapelata dalle parole del procuratore uscente - stigmatizza Anf - “l’aspirazione” a guidare la nostra città (o forse noi le abbiamo interpretate in tal senso), della quale ritiene di conoscere pregi e difetti meglio e più di noi crotonesi. Aspirazione coltivata ed in parte anche esercitata, allorquando ha “consigliato” condotte e comportamenti che erano demanio della politica e che furono oggetto di un procedimento disciplinare a suo carico, poi terminato con assoluzione».

«Ma, al netto della richiamata tragedia di Cutro di febbraio 2023 - ribatte Anf -, sulla quale ha soffermato il proprio ricordo nelle interviste concesse, non si ha memoria di rilevanti inchieste nei confronti della criminalità locale (diversa dalla mafia, eppure presente) fatta eccezione per quella che portò alla caduta del sindaco Pugliese, poi assolto da tutte le accuse».

«Purtroppo - incalza Anf -, le aspettative riposte nella bonifica del sito industriale dopo le conferenze stampa indette dal procuratore nel 2017 sono andate perdute nel tempo tenuto conto che irrilevanti sono i passi compiuti in questi nove anni e che, nonostante l’inquinamento acclarato del nostro territorio e l’attentato alla salute pubblica compiuto, non vi è neppure l’ombra di un processo penale a carico di Eni per disastro ambientale. Tant’è».

«Ebbene, l’ufficio di Procura, a nostro modesto avviso - auspica Anf -, non deve impegnarsi affinché tutte le forze della città “remino nella stessa direzione”, ma deve garantire a tutti i cittadini onesti che verranno tutelati i loro sacrosanti diritti (alla vita, alla salute, all’efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione) e a quelli meno onesti deve garantire che verranno represse e punite le condotte illecite».

«Oggi, al netto di ogni considerazione personale sull’operato svolto dal procuratore Capoccia, noi, avvocati e cittadini crotonesi - conclude Anf -, salutiamo con favore il suo rientro nella città salentina e riponiamo speranza e fiducia, forse un po’ meno solide ed un po’ più sfibrate di nove anni fa, nel nuovo procuratore capo a cui diamo il benvenuto nella città di Crotone».