L'arte bianca
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CROTONE La fine dei lavori è fissata per il dicembre 2025, a stabilirlo sono anche e soprattutto le scadenze fissate dal Pnrr. Dopo occorrerà attendere altri tre mesi per compiere i collaudi statici. Questa è la “dead line” fissata per il restauro del Duomo di Crotone che riguarderà, sia interventi strutturali, che di facciata per un importo complessivo di 5 milioni di euro di finanziamenti di varia origine.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

La notizia è stata resa nota nel corso di una conferenza stampa congiunta dall'arcivescovo di Crotone-Santa Severina, Raffaele Angelo Panzetta, con la soprintendente per i Beni archeologici e paesaggistici delle province di Crotone e Catanzaro, Stefania Argenti, tenuta nel tardo pomeriggio di oggi presso la sede del Vescovato. Presenti alla conferenza stampa anche il progettista degli interventi, Francesco Lorenzo, e don Gino Gulizia, direttore dell’ufficio beni culturali ed edilizia dall'Arcidiocesi.

«Della cifra complessiva - ha spiegato Argenti - 2,8 milioni sono i fondi messi a disposizione dal Mic per interventi di ordine strutturale, mentre oltre due milioni sono stati rintracciati dal vescovo Panzetta attraverso i fondi Cei per le opere di facciata».
A preoccupare Curia, Sprintendenza, tecnici e addetti ai lavori sono soprattutto le infiltrazioni che arrivano dal tetto, ma anche quelle di risalita, provenienti dalle fondamenta, che hanno generato alcune crepe in due porzioni della Basilica cattedrale. Sul versante dell'umidità, contribuiscono anche i marmi apposti nel Dopoguerra sulle pareti della struttura, così come il pavimento a scacchi in marmo, anch'esso di recente apposizione. Si tratta di elementi che, messi insieme, contribuiscono a mantenere l'umidità nella parte strutturale della cattedrale fin nelle sue parti più alte creando non poche apprensioni per la sua tenuta soprattutto in caso di terremoto.

È stato il progettista Lorenzo e la stessa soprintendente Argenti a spiegare che l'attuale copertura verrà sostituita con una struttura metallica che consentirà di mettere in sicurezza il bilanciamento strutturale del Duomo, evitando le infiltrazioni che, a oggi, stanno provocando anche caduta di calcinacci. Verranno inoltre levati i marmi, così come grazie a dei finanziamenti rintracciati dalla Soprintendenza si sta procedendo a compiere indagini sulle opere di arte sacra presenti, ma anche alla schermatura di ultima generazione delle pareti per comprendere se vi siano più sostrati sotto l'intonaco.

Il vescovo Panzetta ha anche rassicurato sulla fruizione della immagine della sacra Effige di Capo Colonna in vista dell'imminente pellegrinaggio: «Faremo in modo che tutto si svolga in sicurezza», ha smorzato serafico Panzaetta. Poi, è arrivato lo sfogo del presule nel merito dei tempi previsti per la riapertura della Basilica cattedrale. «Vogliamo che questi lavori volgano al meglio – ha premesso Panzetta – anche perché, forse mai come oggi, conosciamo la nostra cattedrale più approfonditamente di quanto sia mai stato fatto». «Sono amareggiato – ha però aggiunto il vescovo - dalle illazioni. Vi prego: che la cattedrale non sia oggetto di campagna elettorale e che la Madonna non sia oggetto di speculazione politica. Rispettate la sacralità della cattedrale e della Madonna come simboli di comunione».

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