L'arte bianca
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CROTONE «E così il decreto legge del 17 ottobre scorso (il numero 153) ha trovato il suo compimento: è diventato legge dello Stato. Un atto che prometterebbe di tutelare l'ambiente, di razionalizzare i procedimenti di valutazione e autorizzazione ambientale, di promuovere e di attuare interventi vitali per la bonifica di siti contaminati, pertanto dovrebbe segnare l'inizio della bonifica per il Sito di interesse nazionale di Crotone, Cassano e Cerchiara. Ma, ahimè, il condizionale è d'obbligo». È quanto scrive in una nota stampa il capogruppo di “Stanchi dei soliti” in consiglio comunale a Crotone, Iginio Pingitore, sull'avvenuta conversione in legge del cosiddetto “decreto Ambiente”.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone
Iginio Pingitore (Stanchi dei soliti) in consiglio comunale 

«In questi mesi – ricorda Pingitore –, il caos politico ha regnato sovrano, alimentato da una falsa politica che ha tradito le aspettative della comunità. I rappresentanti delle istituzioni, invece di illuminare il cammino, hanno scelto di intorbidire le acque, lasciando nel buio le vere intenzioni». 
«È una vergogna – sbotta Pingitore – senza precedenti: ci chiediamo dove saranno depositati i rifiuti industriali, se dentro o fuori la regione, in "situ" o accanto a un'altra discarica. In questo silenzio assordante, la politica tace, mentre si celebra il Natale tra luci e festicciole, lasciando i cittadini nell'ombra, privi di risposte, ma il ben servito non mancherà neanche quest'anno!».

«La bonifica avverrà – chiede Pingitore –, ma in che modo? Nessuno dovrà sapere. Guai a chi si opporrà, perché questa volta l'esercito sarà pronto a intervenire, a imporre il suo volere. Sono queste le dichiarazioni del generale Errigo». 
«Più che una bonifica – ironizza Pingitore – mi sembra una dichiarazione di guerra per un popolo che ha semplicemente osato esprimere la propria opinione. E se questo popolo decidesse di scendere in piazza, cosa ci aspettiamo? I bulldozer a calpestare le speranze, le voci soffocate sotto il rumore dei lanciarazzi?».

«Siamo a un bivio – avverte Pingitore –, e la posta in gioco è alta: il nostro futuro, il nostro ambiente, la nostra dignità. Non possiamo permettere che la paura zittisca le nostre voci. È tempo di lottare, di far sentire il nostro grido, di reclamare il diritto a vivere in un mondo sano e giusto. Non siamo solo spettatori passivi di questa storia; siamo parte attiva di un cambiamento necessario e urgente».

«La battaglia per la verità e la giustizia – conclude Pingitore – dovrà pur iniziare, ma questa volta tenendo alla larga i "quaquaraqua" e falsi rappresentanti del popolo».