Parapiglia in commissione dopo il diniego alla partecipazione da remoto
Protagonisti la presidente e una consigliera che ha contestato la decisione a suo carico. Urla avvertite fuori dalla sala consiliare del Comune di Crotone

CROTONE Le grida pare siano avvertite dal corridoio antistante la sala consiliare del comune di Crotone. Erano le 16 di oggi pomeriggio e nell’aula consiliare si teneva una riunione congiunta della seconda e della terza commissione permanente consiliare. Chi si è trovato a passare nel corridoio ha sentito le urla provenire dall’interno della sala “Falcone e Borsellino”.
Secondo quanto è dato sapere lo scambio ad alto volume è avvenuto tra due consigliere comunali di maggioranza, una delle quali era la presidente della terza commissione. Argomento del contendere, il collegamento da remoto per partecipare alla riunione. Una procedura introdotta dalla modifica del regolamento comunale al tempo della diffusione del Covid.
La partecipazione alle sedute di una delle commissioni consente al consigliere comunale di acquisire il diritto al pagamento di un gettone di presenza di circa 32 euro. Non sono tanti coloro che vogliono rinunciare al gettone di presenza e quando c’è un impedimento, anche se magari non è legato a questioni serie, si manda la richiesta di partecipare da remoto.
Al tempo del Covid c’era una motivazione oggettiva alla partecipazione da remoto alle sedute. Oggi non è più così e il consigliere che non ha voglia o ha un impedimento oggettivo manda una Pec al presidente delle commissioni e chiede il consenso di partecipare da remoto e così non perde il gettone di presenza.
Nei giorni scorsi c’è stata anche una polemica da parte del Partito democratico con una consigliera di maggioranza. Il Pd ha accusato la consigliera di avere partecipato alla seduta di una commissione direttamente dalla spiaggia mentre era sotto l’ombrellone ed era pronta a tuffarsi a mare. La consigliera che aveva aperto la polemica non ha inteso replicare alle gravi accuse.
Sulla questione delle spese per i gettoni di presenza c’è stata anche l’intervento del presidente del consiglio comunale, Mario Megna, che ha stoppato la convocazione delle sedute per sforamento del budget. Alla presa di posizione di Megna c’è stata anche la replica dura della presidente della commissione Pari opportunità, Anna Maria Oppido, che ha accusato la maggioranza di avere consentito la nascita di monogruppi.
Una procedura che ha favorito la proliferazione dei membri della commissione che sono passati da una decina di inizio consiliatura a ben 23. I costi sarebbero cresciuti, non per il numero di sedute convocate, ma per il numero di consiglieri che compongono una commissione.
Secondo quanto è dato sapere lo scontro di oggi sarebbe avvenuto perché la presidente della terza commissione, Antonella Passalacqua, avrebbe detto no alla richiesta di una consigliera di maggioranza di partecipare da remoto. Nelle varie interlocuzioni che ci sono state, era stato detto che per concedere l’autorizzazione a partecipare da remoto doveva esserci un oggettivo impedimento. Alla riunione di oggi erano state concesse due autorizzazioni e le richieste erano state tre.
Il diniego ha interessato una consigliera di maggioranza, mentre l’autorizzazione era stata data ad un consigliere diversamente abile che non ha potuto raggiungere la sala consiliare perché era rotto l’ascensore e l’altro ad un consigliere che era fuori sede.
La consigliera a cui è stato negato il permesso a partecipare da remoto si è recata di persona nella sala consiliare ed ha protestato a viva voce perché ad altri due era stato dato il consenso da remoto. Le gridate sembra siano arrivate sino all’androne del palazzo.