Aeroporto: Franchini inaugura il bar, ma a Crotone le "sorprese" sono altre
L'amministratore unico di Sacal in visita all'erostazione Pitagora: «Entro il 2027 traffico passeggeri a 500mila». Intanto beghe per Sky Alps e pochi "spiccioli" sui voli commerciali

ISOLA DI CAPO RIZZUTO «Veramente io sono qui, questa mattina, per aprire un punto ristoro all'interno dello scalo». Lo ammette così, con tutta l'onestà intellettuale che lo contraddistingue, Mauro Franchini, amministratore unico di Sacal (la società che gestisce i tre scali aeroportuali calabresi), il motivo della sua venuta presso l'aerostazione “Pitagora” di Santa'Anna a Crotone in mattinata.
Franchini ha anche tenuto nell'occasione un “punto stampa”. Non una conferenza con gli organi di informazione con tutti i crismi del caso. Come del resto avrebbero invece richiesto i lunghi silenzi e le grandi incertezze mai veramente chiariti da Sacal negli ultimi due anni circa il futuro dello scalo. Bensì è arrivata da parte sua qualche dichiarazione veloce e affidata al consueto assalto da parte degli operatori televisivi, mentre tutto intorno lo scalo ere nel pieno della sua attività operativa e, quindi, del caos di gente tra arrivi e imbarchi. Roba da affidare agli “strilloni” per intendersi…
Tutto questo accade proprio oggi che su Sky Alps sono sorte delle “beghe” non da poco. La compagnia aerea maltese, infatti, vincitrice del bando per i voli onerati sulla tratta Crotone-Roma (accordati dall'Ue sull'aerostazione “Pitagora”), ha attraversato in 24 ore due pesanti disservizi all'utenza (18 passeggeri lasciati a terra nella giornata di lunedì e due ore di ritardo sulla partenza di martedì). In mattinata è poi caduto un vero e proprio fulmine a ciel sereno di Enac sulla compagnia che ha visto temporaneamente sospesa l'attività di volo per 7 aeromobili della sua flotta in ragione di carenze sulle certificazioni per gli interventi di manutenzione obbligatori.
Lo scopo però della giornata era quello di riaprire la serranda del punto ristoro. Non una parola, dunque, dall'amministratore unico di Sacal su queste nubi, sempre più cupe, che si addensano sullo scalo di Crotone. Franchini ha portato in “tasca” le notizie ormai ripetute a menadito da ufficio stampa della società e presidente della Regione Roberto Occhiuto: ovvero le certezze del volo per Dusseldorf, in Germania, e l'intenzione convertire la vocazione dello scalo crotonese (al di fuori della stagione estiva) con le attività di safty tra base della Protezione civile, base canadair e nuova caserma dei Vigili del fuoco. Per il resto non un euro investito di più. Restano poi i voli ormai consolidati per Milano, Bologna, Treviso e Torino, operati da Ryanair, e per Roma, effettuato in regime di continuità territoriale da Sky Alps.
Del resto i numeri parlano chiaro l'estate 2025 degli aeroporti calabresi raggiunge un totale di 66 collegamenti di linea, tra destinazioni nazionali e internazionali, così suddivise: Lamezia Terme 45 destinazioni; Reggio Calabria 15 e Crotone 6. Intanto la Regione Calabria, proprio ieri, ha compiuto un altro passo significativo nel rafforzare il controllo su Sacal: grazie a un investimento di 75 milioni di euro ha aumentato la partecipazione pubblica nella società all’80%. In totale fino al 2028 saranno erogati ai vettori oltre 78 milioni.
Secondo quanto riportato dall'Ansa, Franchi ha dichiarato che «il piano industriale di Sacal prevede come obiettivo per l'aeroporto di Crotone 500mila passeggeri nel 2027. Entro il 2026, inoltre, installeremo anche il sistema di atterraggio strumentale». «C'è un impegno della Sacal - ha detto Franchini - per potenziare l'attività dello scalo, ma c'è un impegno anche per migliorare le infrastrutture. Abbiamo messo a terra 10 milioni di investimenti per tutto quello che riguarda la sicurezza del volo, con la recinzione e l'ampliamento del piazzale di sosta degli aeromobili, che è una delle carenze più gravi di questo scalo. Impegno che Sacal intende mantenere sulla scorta anche del piano industriale approvato dagli azionisti che prevede una serie di attività sia infrastrutturali ma anche per i collegamenti, con l'obiettivo di arrivare quest'anno a trecentomila passeggeri, quattrocentomila l'anno prossimo e cinquecentomila nel 2027».
Franchini ha ribadito l'importanza «di un lavoro di squadra di tutto il territorio. Perché le persone - ha detto - vengono a Crotone per partecipare a tutta una serie di iniziative e di attività che possono veramente creare un'alternativa da un punto di vista turistico ma anche industriale. Per quanto riguarda l'aspetto turistico, spero che proprio questa destinazione possa meritarsi l'attenzione per le bellezze naturalistiche dell'area in cui sorge, ed in particolare per quanto riguarda il mare. Su Crotone ci saranno anche nuovi voli charter operati da Neos e Alba Star, che determineranno nuovo traffico».
L'amministratore di Sacal ha anche fatto riferimento ad interventi per «creare interesse sullo scalo da un punto di vista manutentivo industriale, e non solo, che possa dare sostanza all'aeroporto, che ovviamente diventa autonomo dal milione di passeggeri in più». Secondo Franchini, inoltre, «la possibilità di avere tre aeroporti in Calabria rappresenta una ricchezza dal punto di vista infrastrutturale. Ma è una ricchezza che va ovviamente incrementata ed utilizzata e rappresenta qualcosa di irrinunciabile. Soprattutto in una realtà come questa, che registra difficoltà sotto l'aspetto ferroviario e stradale. Si tratta di un must, di un ordine degli azionisti per uno sviluppo in sinergia di tutti gli scali calabresi».
Riguardo infine la messa in funzione del sistema di atterraggio strumentale, è stato il solito rimpallo da amministratore in amministratore unico di Sacal. Sul sistema presente a Crotone da vent'anni, ma mai entrato in funzione, Franchini ha detto che «si stanno risolvendo alcuni problemi insieme ad Enav. Ed io credo che per l'anno prossimo questo impianto sarà attivato».