Randagismo, provocazione da Enpa: «Procura ci indaghi per diffamazione»
Il presidente della sezione provinciale di Crotone scrive al nuovo procuratore Guarascio: «Sindaci e dg dell'Asp omettono di ottemperare alla legge 281 del 1991»

CROTONE «Le chiedo di aprire un fascicolo e iscrivere il mio nome nel registro degli indagati per i reati di diffamazione e calunnia nei confronti dei sindaci della Provincia di Crotone e dei direttori generali dell'Asp che si sono avvicendati negli ultimi venticinque anni». È la lettera-provocazione, ma anche e soprattutto di denuncia di Giuseppe Trocino, presidente della sezione provinciale Enpa di Crotone in merito al fenomeno del randagismo diffuso sul territorio.
«Sono anni che diffamo e calunnio impunemente – incalza Trocino -, con denunce e comunicati stampa, i vari sindaci e direttori generali che ritengo hanno omesso ed omettono di ottemperare a quanto prescritto dalla normativa vigente in materia di prevenzione del randagismo».
«Di fronte all'assenza e al disinteresse delle Istituzioni – denuncia il presidente Enpa - i cittadini sensibili tentano, loro malgrado, di mettere in salvo quanti più animali possibile, impegnando soldi propri e sottraendo tempo alle proprie famiglie. Alcuni cittadini finiscono per accogliere nella loro proprietà un numero consistente di cani abbandonati con tutto ciò che ne consegue in termini di costi di mantenimento e contrasti con i vicini che, nei casi più estremi, terminano con denunce e prelievo coatto degli animali da parte del Comune e/o Asp che ne ordinano la deportazione nei canili privati gestiti da società che antepongono il lucro al benessere degli animali».
«Dall'altra parte, cittadini meno sensibili – sottolinea Enpa -, alcuni intolleranti e persino malvagi, di fronte all'assenza delle Istituzioni, si sentono liberi di risolvere motu proprio il fastidio che gli deriva dalla presenza di un cane o gatto randagio, sino ad arrivare a compiere atti delinquenziali quali quelli di diffondere esche avvelenate sul territorio. Negli ultimi 34 anni, da quando è entrata in vigore la legge 281 del 1991, la maggior parte dei Comuni della Provincia di Crotone, per non dire il 99%, ha omesso di impegnare risorse economiche per la prevenzione del randagismo mentre l'Azienda sanitaria provinciale ha omesso di creare un'unità operativa deputata esclusivamente alla problematica del randagismo».
«Il rimpallo di competenze o scarica barile, che dir si voglia – sostiene Enpa -, tra gli Enti preposti a risolvere il problema è ciò che ha caratterizzato il loro operato negli ultimi 30 anni e che ha reso vani tutti gli sforzi compiuti dalle individualità locali: volontari, veterinari pubblici, operatori di polizia. Il risultato è che sul territorio della provincia di Crotone tutti i cittadini, volontari e non, assistiamo al continuo abbandono di animali, all'avvelenamento di cani, gatti e selvatici, al girovagare per i paesi di cani deperiti, affetti da malattie infettive ed esposti ad ogni tipo di pericolo e cattiveria umana. Il tutto nel disinteresse di rappresentanti istituzionali pagati con soldi pubblici per risolvere un problema che in troppi, quasi tutti, preferiscono ignorare».
«Per questi motivi, e tanti altri ancora – conclude Trocino -, illustre procuratore, le chiedo di esercitare l'azione penale nei miei confronti così che venga accertato, una volta per tutte, se lo scrivente è un diffamatore e calunniatore seriale ovvero se sindaci e direttori generali Asp meritano una punizione terrena (la punizione divina, sono certo, arriverà) per omissione di atti d'ufficio, maltrattamento di animali, diffusione di una malattia delle piante o degli animali e chissà per quali altri reati».