Greco: «Eni va avanti con la Bonifica? Schiaffo a istituzioni e Calabria»
La reazione del componente del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere” rispetto alla nota della multinazionale che ignora la Conferenza dei servizi
CROTONE «L'Eni cala la maschera del buonismo e attacca violentemente il territorio di Crotone e la Calabria». È quanto dichiara in una nota stampa Pino Greco del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”.
«Non c'è altra spiegazione» replica Greco rispetto «alla dichiarazione e ai documenti con cui afferma che il 20 di gennaio inizierà a rimuovere le scorie del ex sito industriale». «Eppure i dirigenti Eni - incalza - sono perfettamente a conoscenza che, oltre alle diffide delle Amministrazioni territoriali, a non avviare alcuna azione sino a quando non si definiscono i ricorsi al Tar, la cui sentenza si avrà tra meno di un mese». A ciò Greco aggiunge che «esiste ed è vigente il famoso Paur e nei suoi vincoli c'è la prescrizione di conferire fuori dalla Calabria i veleni derivanti dalle operazioni di Bonifica».
Vogliamo rimarcare sottolinea Greco che questo non è un desiderio, ma un preciso deliberato della Conferenza dei servizi dell'ottobre 2019 votato all'unanimità in sede ministeriale e ribadito in tutte le altre Conferenze dei servizi.
«Per mesi ci era stata raccontata la favoletta - stigmatizza Greco - che non esistevano discariche né in Italia né all'estero attrezzate per il conferimento di questa tipologia di rifiuti e solo dopo un'azione forte del Comitato ecco che, come d'incanto, appaiono discariche, società, impianti pronti e con le autorizzazioni in regola, per accogliere i rifiuti della bonifica».
Un'altra bugia che è stata svelata ai danni del territorio a cui venivano narrate appunto falsità ammantate da quel buonismo del tipo: "Vorrei ma non posso"... "soffro per i bambini, le donne, gli uomini di questa terra bellissima..." etc etc, salvo poi invocare i "carri amati".
«Come se non bastasse – prosegue Greco - l'Eni oggi non tiene conto nemmeno della convocazione di un nuovo incontro presso il ministero dell'Ambiente per giorno 28 gennaio per discutere proprie delle criticità che sono emerse nel corso di questi mesi e soprattutto alla luce dell'individuazione appunto delle discariche all'estero».
«Svelati gli altarini - ne deduce Greco -, emerge la vera volontà dell'Eni. Un disinteresse totale nei confronti delle Istituzioni, del territorio e dei cittadini. Un atto quasi da fuorilegge un atteggiamento di arroganza e protervia di chi pensa di avere la copertura per fare quello che vuole. Uno schiaffo alle Istituzioni e a tutta la Calabria».
«Se dovesse passare tutto questo - conclude Greco - vuol dire che in Calabria la democrazia è sospesa, che a nulla valgono le parole di presidenti regionali, sindaci, consiglieri, movimenti e tutti coloro che in un sistema democratico rappresentano la gente e i territori».