Ripristino della recinzione per l'ex slargo Sasol: "Fuori i veleni" vigila
Lettera del curatore fallimentare dell'ex “Kroton gress 2000" ad Anas, commissario e prefetto. Il comitato chiede conto sulla sicurezza nei lavori con Greco, Giancotti e Pedace
CROTONE Stanno procedendo al ripristino della recinzione lungo la Strada statale 106 ionica i mezzi in azione notati lo scorso martedì nei pressi dell'ex parcheggio Sasol di Crotone.
Ne dà notizia il curatore fallimentare dell'ex “Kroton gress 2000 Industrie ceramiche Srl”, Mario Antonini, in una missiva inviata questo 8 gennaio alla sede Anas di Catanzaro, al commissario straordinario del Sin, Emilio Errigo, e alla Prefettura di Crotone. Non figurano nell'elenco né Arpacal, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente della Calabria, né lo Spisal, il Servizio per la prevenzione e la sicurezza negli ambienti di lavoro dell'Asp di Crotone.
La segnalazione del comitato “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”
A segnalare l'accaduto, lo scorso martedì, era stato Pino Greco componente di “Fuori i veleni. Crotone vuole vivere”, ovvero il comitato che ha acceso i fari su tutto ciò che accade attorno alla bonifica dell'ex sito industriale di Crotone.
L'ex parcheggio, infatti, fino a qualche mese fa era di accesso libero a ipotetici avventori, sebbene Arpacal avesse segnalato valori radiometrici oltre tre volte superiori la media consentita rilevati con apposite strumentazioni al di sopra di esso. Finì così a essere oggetto di una puntata del programma d'approfondimento giornalistico di Raitre “Presa diretta” nell'ottobre 2024.
Nel frattempo, però, sull'ex parcheggio qualche provvedimento era stato preso. Lo slargo era stato infatti delimitato in maniera provvisoria. Tant'è che, nel corso delle festività natalizie, l'approntato cancello d'ingresso era stato sferzato dal vento soffiato assai forte in quei giorni. Ecco perché bisognava intervenire con una certa tempestività come sollecitato dal consigliere comunale Enrico Pedace.
Fine dei lavori prevista per il 20 gennaio prossimo
La curatela fallimentare adesso conferma preliminarmente che, a seguito dell'intervento del commissario straordinario, si è «provveduto tempestivamente alla chiusura dell'accesso dalla Ss 106 all'area di proprietà della fallita Kroton Gres 2000 Srl».
«Trattasi di area - ricorda Antonini - che si trova all'interno del perimetro Sin. Si comunica ora, che avranno a breve inizio i lavori per il ripristino urgente di una recinzione perimetrale che sarà realizzata in paletti di ferro, semplicemente infissi per battitura e rete romboidale di altezza 1,80 metri e sarà anche realizzato un cancello nel tratto di accesso carrabile all'area stessa».
«Trattasi di attività - specifica Antonini - che segue l'effettuata rilevazione dei valori di radioattività eseguiti per la verifica dei livelli radioattivi; la costruenda recinzione servirà per delimitare esattamente l'area oggetto delle verifiche radiometriche. I lavori saranno ultimati entro il 20 corrente mese».
L'avviso di Greco e Pedace: «Nostri fari sono puntati»
Pronta la reazione del comitato attraverso una dichiarazione congiunta di Pino Greco e dei consiglieri comunali Enrico Pedace e Carmen Giancotti. «Dopo le nostre sollecitazioni - affermano i due del comitato -. Hanno cercato di metterci una pezza. Ma la pezza è peggiore dello strappo, perché ci dimostra che se non c'è una vigilanza continua, questi signori cercano sempre di fare quello che vogliono in barba a tutte le prescrizioni e le leggi».
«Prendiamo comunque atto - proseguono Greco e Pedace - che, dopo tante sollecitazioni e dopo innumerevoli richieste nel corso di questi mesi, finalmente qualcosa comincia a muoversi e quantomeno comincia a essere interdetta quell'aria».
«Noi siamo pronti a vigilare - avvertono quelli del comitato - affinché tutto si svolga nel rispetto delle norme e soprattutto a tutela della salute dei lavoratori e dei cittadini che transitano su quella strada. Ci auguriamo infine che i lavoratori impiegati nei lavori vengano dotati di tutti gli strumenti di protezione individuale e che stato sia predisposto un relativo piano per la sicurezza».