Errigo ha un compito di governo, ma non il mandato popolare: non insista
È un tecnico nominato dal Governo nazionale principalmente per gestire i 65 milioni che il Tribunale di Milano ha assegnato nel 2012 quale risarcimento del danno ambientale

CROTONE La narrativa del commissario per la bonifica, Emilio Errigo, è identica a quella che fa Eni Rewind. Entrambi chiedono di poter avviare le attività di bonifica del Sito di interesse nazionale trasportando i rifiuti più pericolosi, tra quelli stipati nella discarica a mare di proprietà dell’Eni, nell’impianto privato di Columbra. Quelli meno pericolosi saranno, invece, smaltiti in altre regioni italiane.
Una bella scelta non c’è che dire. Un trasporto dei veleni più pericolosi, come dice oggi nel suo ultimo intervento Errigo, di soli quattro chilometri. Si risolve tutto spostando i veleni dalla zona Nord a quella Sud di Crotone. Anche questa sembra una “ottima” scelta
Errigo, come Eni Rewind, critica duramente la caparbietà dei tre enti locali (Regione, Comune e Provincia di Crotone) che non cedono alle sirene di Eni Rewind e continuano a chiedere il rispetto dell’accordo sottoscritto dalla Conferenza decisoria del 24 ottobre 2019 che prevede, nel rispetto del Paur (approvato dalla Regione Calabria il 2 agosto 2019), che i veleni di Crotone siano trasportati fuori dal territorio calabrese.
Questo perché l’incidenza dell’inquinamento nel Sin di Crotone ha avuto una ricaduta terribile nel territorio. Il commissario non si capacita, invece, e non riesce ad accettare il fatto che i tre enti locali non vogliono cedere al progetto di spostare Columbra i veleni mentre la discarica viene, nel frattempo, riempita da rifiuti similari provenienti da altri territori dell’Italia.
Intanto il rifiuto conferito a Columbra, sino ad oggi, non ha il Cer dei veleni presenti nella discarica a mare, che si intendono trasportare nell’impianto di proprietà del gruppo imprenditoriale Vrenna. In aggiunta c’è da rilevare che la sezione della discarica di Columbra destinata ai rifiuti tossici e pericolosi è in fase di esaurimento ed è stato anche chiesto l’ampliamento.
Se si decide di utilizzare questa discarica, la proprietà legittimamente potrebbe puntare i piedi per ottenere questo ampliamento. Non si ragiona con la visione del futuro, ma semplicemente di chi intende risolvere le proprie questioni e se c’è da lasciare il cerino acceso nelle mani degli altri chi se ne frega.
Questa sembra essere l’idea. La cosa che non può essere accettata sul piano del ragionamento da Errigo riguarda la voglia di sostituirsi a tre governi del territorio che rappresentano i tutti i cittadini di Crotone, della sua provincia e dell’intera regione
Sono loro che devono decidere perché hanno avuto il mandato del popolo per farlo. Il nostro amico Errigo è un tecnico nominato dal Governo nazionale principalmente per gestire i 65 milioni che il Tribunale di Milano ha assegnato nel 2012 alla città di Crotone quali risarcimento dei danni ambientali subiti per le attività industriali. Prima di tutto, quindi, dovrebbe occuparsi di portare a termine gli obiettivi che gli sono stati assegnati nella spesa dei 65 milioni di euro.
Glielo chiediamo ancora una volta nella consapevolezza che, essendo un uomo di legge, sta facendo le cose rispettando le regole e le normi: “Commissario, ci dica quanti soldi ha speso sino ad oggi, su cosa li ha spesi e quali obiettivi sono stati raggiunti”.