L'arte bianca
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«L'emorragia dei medici dell'ospedale di Crotone, segnala un'emergenza che merita assolutamente una giusta e doverosa attenzione». È l'allarme lanciato da Rino Lerose e Rosario Macrì, rispettivamente segretario e presidente provinciale di “Azione” a Crotone.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«La fuga di professionisti - commentano - che addirittura decidono di trasferirsi presso altre strutture le quali offrono maggiori garanzie di carriera, impone una seria riflessione sull'intero sistema sanitario. Un campanello d'allarme, che andrebbe a depotenziare la sanità pubblica del Crotonese».
«Vi sono medici, eccellenze - sottolineano Lerose e Macrì -, costretti a lavorare con turni massacranti, sottoposti a continui stress lavorativi, che svolgono il loro lavoro con grande dedizione e professionalità in un contesto di gravi carenze strutturali, oltre che alla carenza di personale».
«La sanità continua a regredire - sostiene Azione -, l'ultimo dato Svimez ci conferma una fotografia preoccupante. Al sud vi sono le peggiori condizioni sanitarie con una forte fuga per curarsi. Servizi di prevenzione e cura più carenti, minore la spesa pubblica sanitaria, più lunghe le distanze per ricevere assistenza, vi è sempre meno prevenzione oncologica».
«Naturalmente, l’attuale situazione della sanità crotonese - avverte Azione -, con la fuga di professionisti e la carenza di personale, non può che peggiorare questi indicatori. L’emendamento al milleproroghe che eleva a 72 anni l’età pensionabile dei medici, ovviamente se ne fanno richiesta, fa capire come sia drammatica la situazione della sanità, che non riesce a rimpiazzare il personale in quiescenza».
«Nei giorni scorsi il partito di Azione, da sempre sensibile sulla questione sanitaria - rendeno noto Lerose e Macrì -, ha presentato un emendamento per la proroga al 2026 del conferimento di incarichi a tempo determinato ai laureati in medicina e chirurgia abilitata e ai medici iscritti al corso di specializzazione in pediatria, così come già da tempo sostiene la necessità di varare un piano straordinario di assunzioni, con la consapevolezza che in Italia mancano oltre 20.500 medici e oltre 65.000 infermieri, così come ridurre la fuga dei medici attraverso un incremento delle indennità, specie per i turni notturni e festivi, l’attribuzione di un’indennità specifica con un fondo dedicato a chi opera nei pronti soccorsi, il riconoscimento del lavoro usurante, così come la possibilità di esonero dai turni notturni dopo una certa età. Inoltre, quello che servirebbe è un ampliamento degli ingressi prima universitari e poi professionali del personale sanitario, medico e paramedico».
«Quale occasione migliore anche per l’intero territorio di Crotone - propongono i due di Azione - saper sfruttare l’imminente avvio dell’Università che prevede per il momento un corso di laurea in Medicina e chirurgia, che oltre a rappresentare una grande opportunità in termini di sviluppo e crescita sociale, significa anche poter formare nuove professionalità nella nostra provincia».
«Altro aspetto da non trascurare - avverte la nota - riguarda la medicina territoriale, che include le postazioni di guardia medica. L’ipotesi di una consistente riduzione nella provincia, porterebbe a un sovraffollamento del pronto soccorso. È ben noto l’importanza delle guardie mediche come supporto essenziale per il paese, in grado di intervenire tempestivamente in casi d'urgenza. Tuttavia, è evidente la carenza di medici disposti a fare turni a causa delle condizioni di lavoro insostenibili e dei rischi durante le ore notturne. Sarebbe utile, soprattutto per la popolazione anziana, consentire visite geriatriche in loco, identificando alcune strutture idonee sull'intero territorio, così come il potenziamento dei servizi delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft)».
Il partito provinciale di Azione «manterrà alta l’attenzione su un tema così importante e delicato. Per quanto appena esposto, vogliamo lanciare il nostro accorato appello al presidente della Regione Roberto Occhiuto, che nonostante le difficoltà e dopo anni di commissariamento della sanità calabrese, sta cercando di intervenire per risolvere le tante criticità accumulate, e al nuovo commissario Antonio Brambilla affinché possano creare le giuste condizioni, trovare soluzioni concrete e migliorare la situazione dell’ospedale e dei servizi sanitari». «La salute dei cittadini - concludono Lerose e Macrì - deve rimanere una priorità assoluta e richiede un impegno collettivo per assicurare una sanità efficiente e di elevata qualità per tutti».