L'arte bianca
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CROTONE Il ministero delle Imprese e del made in Italy, con decreto emanato in data 29 maggio 2024, ha autorizzato i commissari della Abramo customer care alla cessione del complesso aziendale a una cordata composta da “Enosi Holding Srl” e “Steel Telecom Srl”.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

Il trasferimento è previsto per la data del 1 luglio 2024 e si perfezionerà dopo 25 giorni dalla data di invio della comunicazione dei commissari. La Newco partecipata da Enosi Holding e Steel Telecom, secondo quanto scritto dai commissari, è dotata di «adeguate risorse finanziarie e competenza industriale per seguire un programma di sviluppo tecnologico e commerciale, oltreché di implementazione e razionalizzazione organizzativa».
La cessione è afferente al committente Tim che implica il trasferimento di un numero di lavoratori pari a 90 operatori di call center, 14 team leader e 125 collaboratori, oltre agli asset aziendali tra cui le quote di partecipazione nella società “Mics Srl” (e quindi di “Teledico Srl”). Le due aziende cessionarie, riferiscono ancora i commissari, hanno offerto un modello di impiego part-time di 4 ore giornaliere per i lavoratori dipendenti, fatta eccezione per le risorse inquadrate come Team leader, anche al fine di raggiungere l’obiettivo di massimizzare il numero delle assunzioni, pur mantenendo una struttura dei costi sostenibile.
A fare chiarezza sull'argomento è Giuseppe Donnici, avvocato crotonese ed esperto in procedure concorsuali che sta seguendo la crisi aziendale sin dal primo momento.
Salve avvocato, sta circolando in queste ore una comunicazione dei commissari con la quale riferiscono di una cordata interessata a rilevare l’azienda...
«Precisiamo innanzi tutto che l’offerta vincolante riguarda un solo contratto attivo con Tim e quindi attinge solo il personale che attualmente gestisce quella commessa. A questa offerta vincolante è stata affiancata una manifestazione di interesse, quindi non vincolante, che riguarda gli altri 3 contratti attivi. Da quello che leggo, questa manifestazione di interesse si trasformerebbe automaticamente in offerta vincolante laddove i 3 contratti in parola fossero rinnovati per ulteriori 24 mesi».
Che cosa significa in termini pratici? qualcuno resterà fuori?
«La prima, ed unica, offerta vincolante attinge 90 operatori call center, per i quali è stato proposto un part time, 14 team leader e 125 collaboratori. Inoltre, è stata proposta l’eliminazione degli incrementi automatici di retribuzione connessi all’anzianità a favore di un sistema di remunerazione che tiene conto degli obiettivi raggiunti. È una modifica giustificata, a dire dei proponenti, dalla necessità di sostenere il più possibile l’offerta. Tutti gli altri, al momento, sono fuori a meno che non si concretizzi il rinnovo di 24 mesi di cui dicevamo prima».
Quindi una parte dell’azienda è stata già venduta?
«La vendita si perfeziona con il versamento del prezzo e, nel caso di trasferimento di azienda, ha una formazione progressiva che tocca, ovviamente, anche i lavoratori. La legge prevede che il ministero e il comitato di sorveglianza formulino il loro assenso alla cessione ed è esattamente quanto avvenuto. L’articolo 47 della legge 428 del 90 obbliga a riferire la circostanza ai sindacati almeno 25 giorni prima della data di trasferimento che è fissata per il primo di luglio. Si tratta di un invito a riportare eventuali notizie utili al trasferimento. Quindi la risposta alla sua domanda è: sì, possiamo considerare venduta una parte dell’azienda e quindi i lavoratori transiteranno da Abramo alla nuova proprietà».
Visto che non tutti i lavoratori, per ora, saranno trasferiti, ci chiediamo con quali criteri avverrà la selezione dei lavoratori che transiteranno alla nuova proprietà.
«Questa è una faccenda di natura sindacale. Io penso che si dia priorità a chi è in grado di dimostrare elementi di fragilità importanti tipo figli o parenti stretti con patologie gravi accertate. Ora più che mai, però, è necessario che si apra il tavolo ministeriale con Tim visto che il rinnovo della commessa comporterebbe l’assorbimento di ulteriori 300 unità lavorative. Personalmente, se non vedrò tutti i lavoratori in salvo, considererò la vicenda come una sconfitta. Nessuno deve rimanere fuori».