L'arte bianca
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CROTONE Nessun ministro è arrivato a Crotone in occasione del secondo anniversario della strage di Cutro. Lo scorso anno, in occasione del primo anniversario, era sceso il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Questa assenza dell’esecutivo di Giorgia Meloni non può essere ignorata per non mancare di rispetto ai tanti bambini che hanno perso la vita all’alba del 26 febbraio 2023.

Su 94 morti, quasi la metà (35) erano bambini. Tra i morti c’è da annoverare la piccola Niyayesh di otto anni. Il suo corpicino non è stato mai trovato nonostante la mamma Layla, una afgana oggi di 42 anni, abbia tentato in tutti i modi di entrarne in possesso della salma per celebrare i riti funebri previsti nel suo paese. Quel corpicino il mare non lo ha mai restituito.

La storia di Layla rappresenta plasticamente le ragioni di chi fugge dal paese dove è nato e cresciuto. In Afganistan non poteva restare più perché i talebani le avevano ucciso il marito e minacciavano anche il resto della sua famiglia. Ecco perché Layla ha messo da parte i soldi necessari per fuggire con il resto dei suoi cari. Erano in tre con Layla e Niyayesh c’era anche l’altra figlia Myriam di 19 anni, anche lei vittima della tragedia. Il corpo di Myriam, a differenza di quello di Niyayesh, è stato recuperato e consegnato alla famiglia.

Il sogno di fuggire e arrivare in un paese civile dove nessuno ti ammazza perché non indossi il burka si è infranto nella secca dello Steccato di Cutro, insieme al sogno di tanti disperati che fuggono da paesi senza regole e civiltà. In tanti ignorano che molti dei paesi dove manca la democrazia e la civiltà hanno subito involuzioni terribili per lo sfruttamento selvaggio da parte degli Stati Uniti e degli stati europei più ricchi. Lo sfruttamento delle risorse e le guerre fatte scoppiare ad arte per fare finta di aiutare hanno annullato la libertà e ridotto alla fame le popolazioni.

Le “democrazie” occidentali sono entrate a gamba tesa nella gestione delle ricchezze minerarie e di ogni genere di molti paesi dell’Africa e dell’Asia con la scusa di ristabilire le regole democratiche che, invece, sono state annullate per favorire ogni tipo di sfruttamento. Nella prima metà del secolo scorso anche dall’Italia si partiva con la speranza di cambiare vita (di trovare l’America).

Il mezzo di trasporto non erano le carrette del mare ma i bastimenti. Si partiva dalla Calabria, dal Veneto e da altre regioni per raggiungere l’America e il viaggio era letale per molti. Tra quanti sono partiti alla ricerca dell’America non sono stati in tanti a trovarla, così come succede ai migranti di oggi che non riescono a trovare l’Europa. Il sogno di Layla era quello di arrivare in Germania e unirsi alla famiglia della sorella. In Germania alla fine è arrivata, ma il suo cuore è rimasto nella secca di Steccato di Cutro che ha spento la vita di Niyayesh e Myriam.