Dirigente licenziata, gli architetti: «Vittima dell'incertezza in cui operiamo»
│Il Consiglio dell’Ordine degli architetti Ppc di Crotone esprime «solidarietà e vicinanza» alla collega Elisabetta Antonia Dominijanni
CROTONE Il Consiglio dell’Ordine degli architetti Ppc di Crotone esprime «solidarietà e vicinanza, sentita, sia sotto il profilo umano che sotto l’aspetto professionale, alla collega Elisabetta Antonia Dominijanni, raggiunta da un provvedimento di licenziamento senza preavviso».
«Non si conoscono ancora le motivazioni - premette l'Ordine - sottese a detta decisione probabilmente legata a fatti interpretativi del nostro Piano regolatore generale. Ma, senza voler entrare nel merito della vicenda giudiziaria, ciò che desta preoccupazione all’intera categoria professionale è l’incertezza in cui siamo chiamati ad operare nell’ambito del settore Urbanistico-edilizio».
«Una condizione - spiega l'Ordine - che non riguarda soltanto il territorio del Comune di Crotone, ma si potrebbero citare decine di casi nella Provincia e migliaia nel resto d’Italia. Vale su tutti richiamare il recente “caso Milano” con decine di pratiche ferme negli uffici comunali a seguito delle inchieste della Procura di Milano su presunti abusi edilizi, ove sarebbero state autorizzate e realizzate nuove costruzioni tramite le procedure più veloci, e con minor oneri economici, previsti per le ristrutturazioni edilizie mediante Scia, ovvero una segnalazione certificata di inizio attività, in luogo di specifici permessi di costruire e dunque applicando una “semplificazione” al Dpr 380/2001 prevista dalla Legge di rigenerazione Urbana Lombarda (18/2019), di cui anche la Calabria si è dotata con la Legge regionale n° 25 del 07 Luglio 2022. In questo scenario, il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Salvini promette l’arrivo della norma cosiddetta “Salva-Milano”».
«Dunque, l’intera categoria professionale - sollecita l'Ordine - auspica di non doversi trovare nelle stesse condizioni dei colleghi lombardi e della collega Dominijanni, soprattutto all’indomani del redigendo strumento urbanistico comunale, per il quale è stata già richiesta espressamente la scrittura di norme chiare e non soggette ad interpretazioni al fine di scongiurare rischi per tutti gli attori coinvolti nel processo di elaborazione ed attuazione delle previsioni dello strumento di programmazione e sviluppo della città, siano essi cittadini, imprese, professionisti, tecnici istruttori e dirigenti», conclude l'Ordine degli architetti di Crotone.