L'arte bianca
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CROTONE «Leggere le dichiarazioni di Danilo Arcuri e Antonio Megna in merito al consiglio comunale aperto del 1° ottobre scorso suscita in noi un sentimento di sdegno e sgomento». È la replica del gruppo “Stanchi dei soliti” (Sds) alla nota stampa diramata nella giornata di ieri dai consiglieri di “Progetto in Comune”.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Non si è capito, o non si vuole capire, che il Consiglio comunale di martedì scorso – precisa Sds -, nel bocciare la proposta di Iginio Pingitore (Stanchi dei soliti) ha steso il tappeto rosso a Eni, spianando la strada allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, tossici e nocivi nella città di Crotone. La proposta prevedeva una serie di richieste semplici: ribadire che i rifiuti tossici e nocivi si devono smaltire fuori regione, interrompere le autorizzazioni in itinere per gli ampliamenti di impianti di smaltimento di rifiuti, frenare la nascita di nuovi impianti di smaltimento in futuro».
«Quando l'architetto Danilo Arcuri parla di "potenziale illegittimità costituzionale" della proposta di Pingitore - incalza la nota -, vorremmo ricordargli, in primis, che lui non è un giudice della Corte costituzionale e, inoltre, come appare ovvio, che non sta tenendo una lectio magistralis di Diritto costituzionale a degli sprovveduti. La proposta di Pingitore non intendeva affatto sostituirsi alla potestà legislativa della Regione, in quanto ci è nota la gerarchia delle fonti e l'articolo 117 della Costituzione che ripartisce le competenze fra Stato e Regioni».
«Appare evidente, e anche ovvio, che la proposta di Pingitore - spiega la nota - rappresentava soltanto il primo passo verso una legge che la Regione avrebbe dovuto valutare, modificare e approvare. Una legge ideata solo per Crotone che avrebbe messo fine alla realizzazione selvaggia di discariche, impianti di smaltimento, gassificatori, termovalorizzatori».
«La realtà, cari Danilo Arcuri e Antonio Megna, è che avete bocciato la proposta di Iginio Pingitore – accusa la nota - perché siete in cerca di una collocazione politica. Siete nati da oppositori alla giunta Voce e state traghettando in maggioranza, tradendo ogni elettore che vi ha votato. Siete in cerca di un leader dato che il vostro mentore politico, Enzo Sculco, è momentaneamente fuori dai giochi. E questo leader è Roberto Occhiuto, che volete raggiungere salendo sul cavallo Enzo Voce».
«Potete farlo – prosegue il comunicato -, nessuna eccezione. Ma non venite a parlarci di bocciatura della proposta di Pingitore per illegittimità costituzionale. Chiamate le cose con il loro nome: "protezione politica" questo è quello che cercate. Per tali ragioni, ci permettiamo di suggerirvi di cambiare denominazione al vostro gruppo politico: da "Progetto in Comune" a "Protetto in Comune", riflette le vostre idee e ambizioni», conclude la nota.