Bonifica, Baldino annuncia un'interrogazione: «Quello di Eni è un inganno»
La vicecapogruppo del M5s a Montecitorio contesta quanto comunicato dalla multinazionale circa l'avvio delle operazioni sul Sin di Crotone a partire dal 2025
ROMA «Nonostante gli impegni presi e gli annunci roboanti a mezzo stampa, quanto emerge da Eni Rewind sul Sin di Crotone rischia di tradursi in modo preoccupante in un ulteriore schiaffo al territorio crotonese. Per questo nei prossimi giorni depositerò una nuova interrogazione perché il governo chiarisca sulle operazioni di bonifica». Lo afferma in una nota Vittoria Baldino vicecapogruppo M5S a Montecitorio.
«Per anni - prosegue - Eni Rewind ha negato la possibilità di trasferire all'estero i rifiuti pericolosi per mancanza a suo dire di discariche idonee, poi miracolosamente dopo la “diffida” dei ministeri interessati sarebbero comparse 10 discariche disponibili. Ma dopo l'annuncio festante, guardandosi bene dal farlo pubblicamente, Eni chiarisce che sulla disponibilità delle discariche estere peserebbero tempistiche incerte per l'ottenimento delle notifiche transfrontaliere; il rischio di revoca o mancato rinnovo delle stesse notifiche transfrontaliere per provvedimenti Ue, ma soprattutto che da gennaio 2025 le attività di scavo avranno inizio sì, ma conferendo i rifiuti pericolosi nella discarica di Sovreco. Questo senza che sia intervenuta nel frattempo alcuna modifica al Paur. In attesa, parrebbe, delle notifiche transfrontaliere, che potrebbero anche non arrivare, e comunque come soluzione complementare, dunque aggiuntiva, al conferimento presso la discarica di Sovreco».
«In sostanza - afferma Baldino - quello perpetrato ai danni del crotonese è un vero e proprio inganno con vergognosa beffa: i rifiuti pericolosi rischiano concretamente di restare nel crotonese per gravoso e colpevole ritardo nella ricerca di discariche idonee all'estero. Siamo davanti ad un tradimento delle aspettative della comunità crotonese che da anni chiede giustizia ambientale e un futuro libero dai veleni. La bonifica doveva essere un momento di riscatto per Crotone, e invece si rischia di perpetuare un sistema di gestione dei rifiuti che non fa altro che gravare su un territorio già pesantemente penalizzato. Perché non sono state individuate prima le discariche in Germania, Svezia e negli altri paesi europei? Il Governo intende riscattare la dignità di un territorio come quello crotonese piegato dagli interessi economici di una multinazionale?».
«Servono risposte chiare e impegni concreti - conclude Vittoria Baldino - non ulteriori promesse tradite. La bonifica deve essere un atto di giustizia ambientale e sociale. Crotone merita un futuro libero dai veleni».