''Fuori i veleni'', raccolte 500 firme in 48 ore. Sestito: «Istituzioni siano compatte»
CROTONE «Inaccettabile lasciare le scorie e i veleni a Crotone». È quanto scrive in una nota il presidente dell'Arci di Crotone Filippo Sestito.
«Se il commissario per la bonifica del sito di Crotone, generale Errigo - incalza Sestito -, è sempre più vicino all'ipotesi di trasferire i veleni e le scorie dell'ex sito industriale nella discarica di Columbra, sempre a Crotone dunque, l'Eni lo chiede a gran voce in modo da chiudere definitivamente una vicenda evidentemente "scomoda" e poco importa della popolazione crotonese e degli effetti di questa scelta sulla comunità e sulle generazioni future».
«La cittadinanza, però, è stufa delle continue prese in giro - sottolinea Sestito - e del mancato rispetto di accordi cristallizzati in specifici provvedimenti amministrativi e delibere che, sempre Eni, vorrebbe addirittura rimettere in discussione pur di lasciare a Crotone i rifiuti altamente inquinanti e per questo apprezziamo e sosteniamo la raccolta delle firme lanciata dal comitato “Fuori i Veleni. Crotone vuole vivere!” così come l'incontro di pochi giorni fa organizzato dal Pd che ha chiamato a raccolta cittadini, organizzazioni, associazioni per una battaglia comune senza simboli ma solo per il diritto alla salute ed al futuro del nostro territorio».
«Per fortuna - commenta Sestito - il sindaco Voce ha espresso la ferma contrarietà dell'amministrazione comunale al disegno proposto da Eni anche se la Provincia di Crotone e la Regione Calabria, pur avendo già manifestato il proprio disaccordo sulla permanenza delle scorie a Crotone, a fronte delle ultime accelerazioni impresse da parte di Eni e del commissario, sono rimaste stranamente silenti. Non vorremmo che la ragione di questo "silenzio" possa essere qualche trattativa con Eni per ottenere nulla o soltanto qualche briciola in cambio del futuro di un intero territorio e della vita dei nostri concittadini».
«La speranza è che le istituzioni mantengano fede - auspica Sestito - al mandato ricevuto di rimuovere scorie e veleni da Crotone, sapendo che il Paur approvato nel 2019, che rappresenta già di per sé una semplice messa in sicurezza e non una vera bonifica, non deve essere modificato. Se la richiesta di Eni di smaltire i rifiuti e i veleni in loco venisse accettata, i cittadini del nostro territorio subirebbero un'ulteriore beffa. Sarebbero non solo traditi ma anche definitivamente condannati a un'esistenza di sofferenza ed emarginazione», avverte Sestito.
«Dobbiamo restituire una speranza ai nostri giovani - sollecita Sestito - e costruire una prospettiva per il nostro futuro e per farlo è necessario che tutte le forze politiche, di sinistra, di centro e di destra, tutte le associazioni ed i sindacati, tutte le istituzioni trovino unità su un tema così cruciale per Crotone, superando divisioni ed interessi di parte per difendere e tutelare, tutti quanti insieme, il nostro ambiente, la nostra salute, la nostra dignità».
Intanto ha già raccolto oltre 500 firme in 48 ore la petizione online lanciata su Change.org dal comitato Fuori i Veleni per dire «basta con le iniziative di Eni che sono tese a stravolgere le scelte già prese nella conferenza dei servizi dell'ottobre 2019 che stabiliscono che i rifiuti della bonifica delle due discariche fronte mare vanno portati fuori Crotone e fuori Regione».
«Piuttosto che chiedere ad Eni conto per omessa bonifica nel rispetto di quanto stabilito, è stata indetta per il giorno 3 maggio una nuova conferenza dei servizi per rimuovere il vincolo di tutela ambientale e consentire così ad Eni di lasciare tutti i veleni a Crotone», prosegue la petizione.
«Ciò che è in gioco è la salute stessa dei cittadini e delle famiglie Crotonesi», affermano gli autori, evidenziando: «Il tasso standardizzato di mortalità prematura per malattie croniche mostra, rispetto al riferimento regionale, una crescita del +6,7% nei maschi e del +10,8% per le donne. E per i tumori e le malattie degenerative? Questa è solo la punta dell'iceberg. Per questo è fondamentale, a difesa della salute dei cittadini, che il Consiglio comunale di Crotone difenda quanto deciso nella seduta del 31 gennaio 2023, nella quale unanimemente si confermò la scelta di smaltire i rifiuti tossici delle fabbriche fuori dalla città e dal nostro territorio dando in tal senso un chiaro mandato al sindaco».