L'arte bianca
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BOLOGNA Scoperta dalla Guardia di finanza di Reggio Emilia una associazione a delinquere finalizzata a una frode fiscale per oltre 100 milioni di euro: un giro che coinvolge 400 aziende - tra reali e fittizie - e vede indagate 179 persone, con 91 perquisizioni in tutta Italia, da Torino a Crotone

L'operazione - ribattezzata "Ombromanto" - è scattata questa mattina con perquisizioni e sequestri - delegati dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia - nei confronti di 87 persone fisiche e 4 società, domiciliate in varie province italiane, di cui 23 in provincia di Reggio Emilia.

Società "cartiere" e fatture false: gli introiti prelevati in contanti

Le attività di indagine hanno fatto emergere un sodalizio criminale – i cui principali capi erano di base a Reggio Emilia - che, attraverso la costituzione di società cartiere e l’utilizzo di fatture false, effettuava indebite compensazioni di crediti fittizi - creati ad hoc - con debiti tributari reali verso aziende individuate, che, a fronte del credito inesistente ceduto, pagavano una percentuale all’organizzazione.

I crediti venivano in parte compensati attraverso l’istituto dell’accollo e parte ceduti attraverso la simulazione della cessione di un ramo d’azienda. Gli ingenti introiti ricevuti per circa 70 milioni venivano in parte prelevati in contanti – grazie al ruolo di veri e propri “prelevatori” – in parte bonificati su conti di società estere.

L’illecito schema fraudolento ha coinvolto circa 400 aziende, di cui 40 fittizie con il ruolo di “cartiere” per l’emissione delle fatture false e 369 beneficiarie delle indebite compensazioni, ed ha visto anche il concorso esterno di professionisti appartenenti a diversi ordini (commercialisti e notai, che al momento non sono attinti da alcuna misura).

Tra i destinatari dell’Ordinanza del gip eseguita in data odierna, figura uno dei soggetti già sottoposti a misura cautelare nell’ambito di un’operazione di servizio eseguita il 14 gennaio scorso, all’esito di un’indagine a contrasto del narcotraffico internazionale.

Le attività sono condotte con l’ausilio di n. 38 Reparti del Corpo competenti per territorio, in 28 province italiane (Reggio Emilia, Bologna, Piacenza, Parma, Modena, Rimini, Bolzano, Torino, Asti, Milano, Pavia, Monza, Verona, Perugia, Terni, Firenze, Pisa, Pesaro, Roma, Rieti, Frosinone, Pescara, Napoli, Caserta, Benevento, Taranto, Crotone, Trapani).

Le investigazioni, supportate oltre che da una complessa opera di disamina documentale e di analisi di ingenti movimentazioni bancarie, anche da attività tecnica di intercettazione telefonica, hanno consentito di ricostruire la fitta rete di rapporti personali e commerciali tra i soggetti coinvolti, e diretti dall’amministrazione occulta reggiana.

Gli indagati nell'inchiesta

Ai vertici dell’organizzazione ci sarebbero un 44enne di Bibbiano, Michele Mastropietro, una 49enne di Parma sua ex compagna Whendy Maioli, un 65enne di Fiorano Modenese Roberto Marzana e un bolognese di 48 anni, Marco Rizzi.
Tra le accuse anche l’associazione a delinquere. Tra i destinatari dell’ordinanza del giudice anche una persona già in carcere a Roma, Salvatore Gaetano, arrestato nella recente operazione a contrasto del narcotraffico internazionale.
Gli indagati calabresi nell’inchiesta di Reggio Emilia sono: Gaetano Nardo, nato a Crotone il 10 marzo 1975; Salvatore Gaetano, nato a Crotone il 31 gennaio 1981; Vito Gaetano Muto, nato a Cutro il 3 febbraio 1969; Giovanni Sicilia, nato a Crotone il 9 settembre 1971; Luigi Masciari, nato a Isola Capo Rizzuto il 30 novembre 1981; Salvatore Gareri, nato a Cariati il 14 giugno 1984; Rosario Barberio, nato a Scandale il 22 aprile 1961; Giuseppe Costanzo, nato a Petilia Policastro l’8 marzo 1972; Marilena Manfredi, nata a Crotone il 13 maggio 1986; Francesco Vrenna, nato a Crotone il 28 settembre 1983; Manuela Samà, nato a Crotone il 10 ottobre 1985; Salvatore Martino, nato a Crotone il 19 agosto 1978.