Strade dissestate in periferia, comitato "Tufolo-Farina" diffida il Comune
Il direttivo: «Dopo anni di segnalazioni, incontri, promesse e attese, pretendiamo l’immediata assunzione di responsabilità dell’Amministrazione comunale»

CROTONE «Abbiamo trasmesso lo scorso 22 aprile a mezzo Pec, formale diffida ad adempiere al Comune di Crotone, affinché proceda senza ulteriori ritardi all’acquisizione al patrimonio pubblico delle strade interne del quartiere Farina e messa in sicurezza delle stesse». È quanto fa saper attraverso una nota stampa il direttivo del comitato di quartiere “Tufolo-Farina”.

«Dopo anni di segnalazioni per la manutenzione, incontri, promesse e attese - sbattono i pugni quelli del comitato -, pretendiamo l’immediata assunzione di responsabilità da parte dell’Amministrazione comunale, che ha l’obbligo, giuridico e morale, di garantire ai cittadini condizioni di vivibilità e sicurezza».
«Molte strade ad uso pubblico del nostro quartiere - sottolinea il comitato -, risultano essere non acquisite al patrimonio comunale, e versano in uno stato di abbandono inaccettabile con conseguenze gravi sulla mobilità, sulla sicurezza, sul decoro urbano e sulla qualità della vita. La loro acquisizione al patrimonio pubblico non sarebbe una “gentile” concessione, ma un dovere verso tutti».

«L’inerzia amministrativa è frustrante - fanno sapere dal comitato -, immotivata e profondamente ingiusta. Ancor più grave è l’assenza totale di una rappresentanza politica che dia voce alle istanze del nostro quartiere, per questo denunciamo con forza il silenzio e l’indifferenza posta in essere».
Queste le richieste fatte attraverso il documento protocollato: adottare entro 30 giorni provvedimenti necessari all’avvio dell’iter di acquisizione; presentare entro 60 giorni un piano straordinario per la manutenzione e messa in sicurezza di tutte le strade del quartiere, nessuna esclusa; istruire entro 15 giorni un tavolo tecnico operativo con il Comitato di quartiere per pianificare gli interventi; fornire riscontro scritto e documentato di quanto sarà fatto per la risoluzione della problematica

«Per conoscenza, abbiamo volutamente informato - fa sapere ancora il comitato - anche sua eccellenza il prefetto di Crotone, affinché possa perorare le nostre legittime richieste e preoccupazioni attraverso gli uffici di prefettura, con l’auspicio che possa richiamane l’Ente comunale a un atteggiamento di responsabilità verso una parte importante della città. “Non siamo un quartiere abusivo” e “non siamo un quartiere fantasma”».
«A sostegno del documento di diffida - rende noto il comitato -, oltre alla sottoscrizione da parte dell’intero direttivo del Comitato, hanno apposto la loro firma 50 cittadini del quartiere, ognuno in rappresentanza di una via specifica, a dimostrazione di una partecipazione popolare forte, compatta e determinata a ottenere giustizia e rispetto».

«In assenza di riscontro e di adempimenti concreti - avverte il comitato -, il Comitato si riserva di agire in tutte le sedi opportune, amministrative e giudiziarie, e non esiterà a mobilitare la cittadinanza. Al riguardo non escludiamo nessuna forma di protesta civile, fino ad immaginare uno sciopero elettorale collettivo in occasione delle prossime elezioni amministrative».
«Si tratta di una scelta radicale - evidenzia il comitato -, che va contro i nostri principi fondanti, poiché il Comitato di quartiere da sempre è ispirato ai valori di partecipazione democratica e della Costituzione. Tuttavia, riteniamo sia diventata una risposta tanto dolorosa quanto necessaria, e per quanto sproporzionata, diventa giustificabile difronte all’atteggiamento di chiusura e disinteresse verso una comunità che paga tasse e tributi come il resto della città. È arrivata l’ora dei fatti e della responsabilità da parte di tutti», conclude il comitato.