L'arte bianca
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CROTONE «Per un bel po' di tempo fra i consiglieri comunali di Crotone si è tenuto acceso un dibattito su se convocare o meno un Consiglio per una seria riflessione politica e una verifica di maggioranza. Con molta difficoltà, il presidente del Consiglio ha dovuto cedere e inserire il punto all'ordine del giorno nel Consiglio tenutosi il 20 gennaio scorso». È quanto scrive in una nota Iginio Pingitore, il capogruppo di “Stanchi dei soliti” al Consiglio comunale di Crotone.

«È il caso di sottolineare che i consiglieri di maggioranza - prosegue Pingitore - hanno dovuto accettarlo "obtorto collo"; infatti, sostenevano che la richiesta, essendo corredata da sole otto firme, dimostrava che vi fosse un'esplicita manifestazione della presenza e della forza della maggioranza in Consiglio».

«Tuttavia, i numeri dell'ultima seduta, quella del 27 febbraio 2025 - incalza il capogruppo -, hanno dato ragione agli otto consiglieri di minoranza che presentarono richiesta di verifica. Infatti, proprio il punto più importante delle Assise comunali, cioè quello relativo all'approvazione del bilancio di previsione, è stato votato solamente da 14 consiglieri».

«Considerando che la maggioranza - sostiene Pingitore - può tiracchiare solo se composta da un minimo di 16 consiglieri, il risultato dell'ultimo Consiglio, a mio avviso, è un vero disastro. Di fatto, la maggioranza non esiste. Oltre ai voti dell'opposizione che hanno votato contro, ci sono stati anche gli astenuti, che un tempo erano dichiaratamente di opposizione, poiché votati per svolgere questo ruolo, oggi si trovano in un limbo, ma che tuttavia non possono neanche essere considerati parte della maggioranza, visto che non hanno aderito a un punto importante come l'approvazione del bilancio di previsione», stigmatizza Pingitore.

«Se in politica i numeri contano - attacca ancora il capogruppo -, quelli di ieri per l'approvazione del bilancio non sono assolutamente sufficienti a garantire la stabilità di un Consiglio comunale. Non basta la mera approvazione per mantenere in equilibrio un'istituzione; serve grande coesione e visione. La vera forza di un Consiglio si misura nella capacità di lavorare insieme (quella che è mancata), di affrontare le sfide con determinazione e di rappresentare autenticamente la voce dei cittadini. Se oggi non si è costruito su basi solide, coloro che si ripropongono saranno ancora più deboli e comprometteranno le sfide future della città», conclude Pingitore.