L'Ufficio scolastico regionale lancia il manifesto: ''Calabria terra di atleti''
«Attraverso le competizioni sportive scolastiche, che rappresentano la nostra Olimpiade a scuola, i docenti di Educazione fisica della Calabria intendono mettere in atto un programma di iniziative dedicate alla Calabria in quanto antica Terra di atleti». È quanto rende noto l'Ufficio scolastico regionale (Usr) della Calabria in un comunicato stampa.
«Con il manifesto “Calabria terra di atleti” la scuola calabrese - spiega la nota - intende gettare le basi affinchè i giovani possano ri/scoprire, conoscere, valorizzare e infine riconoscere le proprie radici nell’immenso patrimonio culturale e di valori che hanno caratterizzato gli atleti della antica Kroton (Crotone) – Lokroi Epizephiroi (Locri) – Sybaris (Cassano Ionio) – Kaulonia (Caulonia) – Rhegion (Reggio Calabria) – Therina (Lametia Terme)».
«L’obiettivo è diffondere tra gli studenti - prosegue l'Usr - i valori più autentici dell’Educazione motoria, fisica, sportiva e dello spirito olimpico quali l’amicizia, la pace, il fair play, la lealtà, la gioia di vivere. Le radici culturali dell’Educazione fisica e sportiva, di ciò che ancora oggi ci appassiona e fa esprimere, giocare, competere, soffrire il nostro corpo e la nostra mente unite, appartengono a qualcosa di molto più antico. Lo sportivo dei nostri giorni affonda le sue radici nella primigenia cultura greca e non a caso la prima Scuola medico-atletica che conosciamo nasce nel sud d’Italia, nel VI sec. a,C., a Crotone, in Magna Grecia».
«Non fu un caso - ricorda l'Ufficio scolastico regionale - che la Scuola fosse tenuta da pitagorici, cioè dagli adepti di una filosofia in cui grande importanza avevano i numeri, armonia, ordine e ritmo dell’universo, ma anche la musica, l’alimentazione e l’esercizio fisico. Nei suoi Versi aurei Pitagora dice: “È importante non disattendere la cura del corpo e trovare una misura nel bere, nel mangiare e nell’esercizio. In questo io fisso il limite, in ciò che non ti procurerà fastidio”, e ancora Pitagora “Educa i bambini e non sarà necessario punire gli uomini”. Nonostante gli oltre 2.600 anni trascorsi, il suo messaggio è quanto mai attuale per i corretti stili di vita e il nostro benessere. Cerchiamo di fare in modo che questo messaggio diventi patrimonio di ognuno di noi fin dall’infanzia».
«Il nostro territorio - sottolinea la nota - vive emergenze ambientali, di criminalità, di inclusione sociale e, non ultime, educative che finiscono per coinvolgere, scuole, famiglie, istituzioni. È opportuno, pertanto, promuovere azioni positive affinché il pessimismo lasci il campo ad una visione più ottimista del futuro. Gli studenti hanno bisogno di ideali in cui credere, chiedono di riconoscersi in una comunità che punterà su di loro fin da subito, che li chiamerà immediatamente a dimostrare cosa sanno, possono, vogliono fare, per il loro benessere e per il benessere collettivo».
I docenti di Educazione fisica, e gli insegnanti di Educazione motoria, attraverso l’Educazione motoria-fisica e sportiva, «possono rappresentare una risposta concreta alle necessità dei nostri ragazzi e del territorio in generale. Per comprendere l’impatto che il mondo sportivo scolastico può avere sul territorio si consideri che nell’A.S. 2022-2023 la scuola calabrese conta 360 istituzioni scolastiche per un totale di 258.218 alunni. Nello stesso anno sono stati attivati 266 Centri Sportivi Scolastici, che tramite i Campionati studenteschi, hanno coinvolto 72.361 alunni e 640 docenti di Educazione fisica. Sono stati organizzati: 238 eventi nelle fasi d’istituto, 131 eventi nelle fasi provinciali, e 31 eventi nelle fasi regionali.
«Un rilancio dell’attività motoria fisica e sportiva sin dall’infanzia - sostiene l'Usr - può migliorare il nostro territorio, nella famiglia, nella scuola, nelle parrocchie, nelle associazioni, nei rioni, quartieri o palazzi, significa sostituire il “non fare”, con il “fare” l’apatia, con l’operosità il pessimismo, con l’ottimistica cura di sé e con la fiducia nei propri mezzi e nelle proprie capacità».
Con il manifesto “Calabria Terra di Atleti” si intende «accompagnare e supportare la comunità scolastica rendendola protagonista del cambiamento nella fase di innovazione metodologica in raccordo con la Regione Calabria, l’Università, la Chiesa, le Province, i Comuni, Sport e salute, Coni, le Federazioni sportive nazionali, gli Enti di promozione sportiva, la stampa, le istituzioni e le associazioni».
Il Piano regionale di educazione motoria, fisica e sportiva è articolato in cinque aree tematiche legate alla cultura sportiva, al benessere e salute, all’ambiente, alla legalità e cittadinanza, all’inclusione e integrazione. Sono previste sinergie e collaborazioni con istituzioni locali e territoriali, con istituzioni sportive, associazioni di volontariato auspicando un coinvolgimento generalizzato di docenti e alunni in un’attività in cui l’aspetto quantitativo della partecipazione si coniughi con l’esigenza di valorizzare le eccellenze.
La formulazione del manifesto “Calabria terra di atleti” mette alla base «l’identità storica della Calabria con le città che hanno avuto atleti vincitori nelle Olimpiadi antiche e in particolar modo Crotone quale avamposto dell’Olimpismo antico in Italia».
«È fondamentale recuperare tale tradizione storica - evidenzia l'Usr - attraverso un’operazione integrata che coinvolge l’intero sistema formativo, valorizzando i Musei archeologici nazionali di Reggio Calabria, Vibo Valentia, Locri, Crotone e Sibari oltre ad una serie di spazi e luoghi realizzati dalle scuole di Crotone quali, ad esempio, le mostre iconografiche dedicate all’olimpismo antico e moderno: “L’Agonistica tra i Greci d’Occidente”; “Atletismo e Olimpismo in Grecia e Magna Grecia”; “Pierre De Coubertin- Padre dei Giochi Olimpici Moderni”; “Arte e Sport” l’agonistica antica; “Cittadinanza in Magna Grecia”; “L’ultimo dei Krotoniati è il primo dei Greci”; oppure la − “Biblioteca-Centro di Documentazione di Educazione Motoria, Fisica, Sportiva e Olimpismo antico” che dispone di 5600 libri di educazione fisica e sport, 400 filmati e 53 riviste, ma soprattutto vivere lo spirito Olimpico attraverso le competizioni sportive scolastiche».
«Una scuola sensibile ai bisogni formativi degli studenti e realmente aperta al territorio - incoraggia l'Usr - diffonde cultura, contrasta l’abbandono scolastico e il disagio delle fasce deboli della popolazione scolastica, favorisce la partecipazione attiva degli alunni con disabilità verso percorsi di autonomia personale nella vita e nel lavoro».
«L’Educazione motoria fisica e sportiva - sostiene ancora la nota - con le sue potenzialità formative e la sua capacità di suscitare interesse e impegno, è oggi riconosciuto come uno degli elementi essenziali e più validi di educazione permanente nel sistema globale dell’educazione e costituisce un aspetto irrinunciabile nel curriculum formativo disciplinare e nei processi di crescita maturazione e sviluppo dello studente, infatti, la sua indiscussa valenza pedagogica trasversale consente percorsi educativi privilegiati, favorisce l’acquisizione di corretti stili di vita, crea opportunità inclusive, rinforza il corretto sviluppo delle funzioni cognitive, favorisce la creatività, rinforza le strategie per il superamento dei Bes».
L’Educazione motoria fisica e sportiva ha il compito di «comunicare e divulgare i valori umani etici con lo scopo principale di formare i giovani alla Cultura del soggetto collettivo, capace di confronto e amicizia, di innovazione e di rispetto».
Inoltre, in riferimento all’educazione alla cittadinanza, l’Educazione motoria fisica e sportiva «contribuisce allo sviluppo di comportamenti ispirati alla lealtà, alla correttezza e al rispetto».
«Imparando la lealtà, la dignità, la rettitudine e l’umiltà attraverso regole chiare - auspica l'Usr - si può trovare la Lealtà: colui che è Leale ha imparato a rispettare il regolamento per poi acquisire dignità nel momento in cui lo rispetta anche quando nessuno lo guarda. Mettersi alla prova più volte fino al punto di aver interiorizzato le regole porta alla rettitudine. Quando si è umili il vero avversario non è di fronte a noi, ma dentro di noi e quindi rispettare il proprio avversario significa rispettare se stessi; per essere Umili occorre fare dunque delle scelte e perseguirle con coerenza».
«Con questo Manifesto - conclude l'Usr - la scuola scende in campo per far vincere il benessere, i corretti stili di vita e il bene comune che altro non sono che i concetti educativi di cittadinanza, di legalità, di altruismo e di gioia di vivere».