L'arte bianca
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CROTONE L’ambulanza non arriva e la paziente è stata trasportata in ospedale con un’auto privata per evitare il dramma. È successo ieri sera intorno alle 18 protagonista, suo malgrado, una giovane donna che si era recata al palazzo comunale dove era in atto una iniziativa. 

Nell’androne del palazzo la donna ha avuto un malore e si è accasciata. Subito soccorsa, dal pronto intervento anche di consiglieri comunali e parenti, è stata trasportata fuori e adagiata sui gradini di accesso del palazzo comunale, in attesa che arrivassero i sanitari del 118. 

La telefonata per chiedere l’invio dell’ambulanza è stata fatta immediatamente da un consigliere comunale. Soccorso immediato è stato, per fortuna, prestato da due medici che erano andati a seguire l’iniziativa in corso nella sala consiliare del Comune. Giovanni Capocasale, pediatra, e Lino Mungari, già primario del pronto soccorso dell’ospedale di Crotone, sono intervenuti e hanno tranquillizzato la donna.

I familiari presenti, molto preoccupati, insistevano per sollecitare l’intervento dell’ambulanza e per il trasporto in ospedale. C’è stato anche un battibecco tra Capocasale e la centralinista del 118, che si attardava ad espletare la procedura burocratica.

 Secondo quanto ha riferito Capocasale, la donna del centralino chiedeva i dati anagrafici della giovane donna colpita da malore e il pediatra ha replicato a muso duro che non era quello il momento di perdere tempo con le procedure.

 Dopo un tira e molla durato alcuni minuti il centralino del 118 ha comunicato che l’ambulanza stava partendo da Cirò Marina perché a Crotone non c’era la disponibilità in quanto i mezzi che operano in città erano tutti impegnati. 

I tempi, in questo caso biblici, per arrivare da Cirò Marina potevano mettere a rischio la vita della paziente e ovviamente i due medici soccorritori (Capocasale e Mungari) hanno optato di trasportare subito la giovane donna in ospedale con un’auto privata. 

Per fortuna tutto è finito bene, ma sicuramente non per merito di chi ha deciso di organizzare il 118 dislocando la centrale operativa a Cosenza. Questa è la situazione di Crotone: quando un utente chiede l’intervento del 118 risponde la sala operativa di Cosenza e la macchina del soccorso, il più delle volte, si muove in ritardo. 

Quando la Regione Calabria ha annunciato la decisione di volere decentrare a Cosenza la sala operativa del 118, si è anche levata la protesta degli operatori di Crotone che non sono stati sostenuti dalla popolazione. 

I cittadini di Crotone non sono scesi in piazza nemmeno quando sono stati effettuati tagli consistenti ai reparti dell’ospedale, riducendo così l’erogazione della sanità. La protesta vibrante, invece, c’è stata per l’albero di Natale e per i fuochi di artificio della festa della Madonna.