L'arte bianca
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CROTONE Il sindacato Fespa (Federazione specialisti ambulatoriali) comunica che il 3 ottobre prossimo, dalle ore 10 alle ore 13, avrà luogo uno stato di agitazione presso la sede della Direzione strategica della Asp Crotone, situata al centro direzionale "Il Granaio". L'iniziativa proseguirà, senza corteo, dalle ore 13 alle ore 14.30 presso gli uffici del dipartimento di Prevenzione della Asp Crotone, in via Saffo.

Natale al Centro Comune di Crotone
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Motivazioni dello stato di Agitazione

I veterinari specialisti convenzionati dell'Asp di Crotone – spiega la nota - hanno proclamato questo stato di agitazione per protestare contro il mancato completamento dell’orario lavorativo, nonostante la crescente richiesta di risorse specializzate per affrontare nuove emergenze sanitarie. L'attuale quadro sanitario è caratterizzato da una vulnerabilità crescente legata al cambiamento climatico, che sta favorendo l'insorgenza di nuove malattie zoonotiche. Tali malattie rappresentano un rischio sia per la salute umana che per il patrimonio zootecnico della provincia. Dal 2008, anno in cui i medici veterinari hanno ricevuto incarichi a tempo indeterminato con un contratto di 25
ore settimanali, l’Amministrazione non ha ancora provveduto a completare l’orario fino alle 38 ore
settimanali, come previsto dall'Accordo collettivo nazionale. Tale mancanza è particolarmente ingiustificata, considerando le nuove sfide sanitarie che il territorio sta affrontando.

L'esigenza di risorse per affrontare nuove emergenze zoonotiche

La vulnerabilità del territorio alla diffusione di nuove malattie zoonotiche è resa evidente dal cambiamento climatico, che altera il microclima locale, facilitando la diffusione di patologie trasmesse da insetti vettori. Tra le malattie di maggiore preoccupazione si annoverano: Febbre West Nile; Dengue; Bluetongue (lingua blu); Peste suina africana (Psa); Patologie aviarie e malattie vescicolari. Di particolare rilievo è la recrudescenza della Bluetongue (febbre catarrale degli ovini), una malattia trasmessa dai moscerini del genere Culicoides che causa un tasso di mortalità del 70% tra i ruminanti colpiti. Questa situazione richiede un rafforzamento immediato delle attività di prevenzione, monitoraggio e controllo di tali patologie.

Il ruolo cruciale dei veterinari specialisti

Il completamento dell’orario lavorativo dei medici veterinari è essenziale per fronteggiare queste emergenze sanitarie, poiché la loro presenza continuativa e il loro intervento tempestivo sono fondamentali per ridurre il rischio di propagazione delle zoonosi. Tuttavia, nonostante la piena disponibilità dimostrata dai veterinari e il crescente fabbisogno di risorse, l’Amministrazione ha preferito indire nuovi concorsi per l’assunzione di personale, anziché valorizzare i medici specialisti già in servizio.

Contrasto con la normativa vigente

L'azione dell'Amministrazione risulta inoltre in contrasto con quanto disposto dal recente Decreto Legge 30 marzo 2023, n. 34, convertito in legge con modificazioni, il 26 maggio 2023, n. 56. In base all'articolo 10 del decreto, le aziende sanitarie possono affidare servizi a terzi solo in caso di assoluta necessità e urgenza, e dopo aver verificato l'impossibilità di utilizzare il personale già in servizio, sia dipendente che convenzionato. La normativa sottolinea inoltre l'importanza di valorizzare il personale già impiegato nei servizi sanitari, prima di procedere con nuove assunzioni o esternalizzazioni. Pertanto, il mancato completamento orario dei veterinari specialisti, a fronte della crescente necessità di risorse veterinarie, è in evidente violazione di queste disposizioni.

Considerazioni finali

Il mancato completamento orario dei veterinari rappresenta una dispersione di competenze professionali già acquisite e testate sul campo, oltre a creare un potenziale danno erariale, considerando che i nuovi assunti richiederebbero formazione, con un conseguente aggravio sui costi aziendali. I veterinari attualmente in servizio sono già formati e pronti ad affrontare le emergenze sanitarie senza necessità di ulteriori investimenti formativi. L’obiettivo dello stato di agitazione del 3 ottobre 2024 è di richiamare l’attenzione su questa ingiustizia e sollecitare una rapida risoluzione della questione, affinché il personale veterinario possa operare a pieno regime per tutelare la salute pubblica e il patrimonio zootecnico del territorio.