L'arte bianca
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ISOLA DI CAPO RIZZUTO Inizia il percorso di rinascita dell'incantevole fortezza Aragonese di Le Castella. È terminato infatti l'intervento straordinario di ripristino dei percorsi interni del Castello e da domani, sabato 27 luglio, sarà finalmente possibile visitare anche la spettacolare area del Borgo, il caratteristico, piccolo villaggio racchiuso nel settore sudorientale del Castello, con la sua chiesetta, le botteghe e gli scorci mozzafiato sul Mar Jonio.

Natale al Centro Comune di Crotone
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«Riapriamo un'area incantevole, rimasta a lungo interdetta al pubblico - dichiara Filippo Demma, direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, cui da qualche mese è stata assegnata la competenza sul monumento - ma si tratta solo di un'anticipazione. Sono infatti in consegna i progetti esecutivi relativi a diversi interventi di restauro, ripristino e impiantistica, finanziati da fondi Pnrr e del ministero della Cultura per i Parchi archeologici di Crotone e Sibari e, a breve, ci consentiranno di restituire al pubblico un monumento completamente fruibile e accessibile».
L'isolotto su cui sorge la fortezza di Le Castella è localizzato all'estremità orientale del golfo di Squillace, nel contesto ambientale di rilevante pregio naturalistico dell'Area marina protetta di Capo Rizzuto. Collegato alla costa da un sottile lembo di terra, realizza una suggestiva simbiosi scenografica tra architettura costruita e architettura naturale.

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La fortezza sarebbe nata in posizione strategica a controllo dell'intero golfo di Squillace. Scavi archeologici hanno dimostrato la presenza di un piccolo insediamento in epoca protostorica e, soprattutto, hanno messo in luce i resti di imponenti murature in blocchi parallelepipedi disposti a scacchiera, risalenti alla seconda metà del IV secolo a.C., che dovevano appartenere ad un primo sistema di fortificazione a carattere militare probabilmente dipendente dalla vicina Kroton.
Il nucleo originario dell'attuale fortezza risale però all'età angioina, cui va ricondotta la massiccia torre cilindrica che oggi domina il complesso fortilizio con la sua imponenza. Attorno a questa si è sviluppata successivamente l'intera architettura fortificata che, a partire dal XIV secolo, seguì le vicende del Regno di Napoli. Ma è durante il dominio aragonese che la fortezza venne ad assumere le forme odierne in conseguenza di importanti lavori di ristrutturazione iniziati da re Alfonso II di Napoli per poi passare nelle mani di Andrea Carafa, conte di Santa Severina, il quale tra il 1510 e il 1526 fece edificare, secondo gli usi costruttivi spagnoli, i possenti bastioni quadrangolari speronati al fine di aumentare la capacità difensiva del maniero.