L'arte bianca
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CROTONE Alessandro Curto non ha avuto alcuna responsabilità nell'aggressione a Davide Ferrerio, il giovane bolognese ridotto in fin di vita dopo un brutale pestaggio avvenuto a Crotone l'11 agosto 2022. Lo ha stabilito la Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura generale di Catanzaro avverso il proscioglimento dell'uomo che era accusato di concorso anomalo nel tentato omicidio di Ferrerio. 

Alessandro Curto, 34 anni, originario di Petilia Policastro, è l'uomo che inviò il messaggio dal quale derivò lo scambio di persona e l'aggressione al giovane bolognese da parte di Nicolò Passalacqua, già condannato in via definitiva a 12 anni e 8 mesi per tentato omicidio. Secondo la ricostruzione della vicenda, Alessandro Curto, era infatuato di Martina Perugino, una giovane crotonese all'epoca dei fatti minorenne, e aveva creato un profilo falso sui social usando il nome di un ex fidanzato della ragazza. 

Il corteggiamento aveva indispettito la madre di Martina, Anna Perugino, che organizzò una vera e propria trappola con la complicità di alcuni parenti e di Nicolò Passalacqua, che a sua volta nutriva un debole per la ragazza. Durante l'incontro, avvenuto davanti al palazzo di giustizia di Crotone, Curto si accorse di essere finito in una trappola ed evitò di farsi riconoscere allontanandosi dalla zona. 

Poco dopo inviò alla ragazza il famigerato messaggio: "ho una camicia bianca" per sviare ulteriormente da sè le attenzioni del gruppo. Per sua sfortuna in quel momento nella zona transitava Davide Ferrerio, che indossava una camicia bianca e per questo venne erroneamente identificato come il misterioso spasimante e violentemente aggredito da Passalacqua.

Curto venne indagato subito dopo i fatti, ma la sua posizione fu archiviata per mancanza di elementi di reato dal gip di Crotone su richiesta della procura. Tuttavia, nel marzo 2023, un altro gip ne dispose l'imputazione coatta ma anche in questo caso fu disposto il non luogo a procedere. Contro questa decisione, la procura generale di Catanzaro presentò ricorso e anche la Corte d'appello di Catanzaro confermò il proscioglimento nel luglio 2023

La Cassazione, ora, ha dichiarato inammissibile il ricorso della pubblica accusa, confermando così l'assenza di responsabilità penale per Curto. Per la stessa vicenda, oltre a Passalacqua, sono stati condannati la madre della ragazza, Anna Perugino, a 12 anni di reclusione e il suo compagno Andrej Gaju a 5 anni.