L'arte bianca
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CROTONE Per la vertenza di oltre 90 lavoratori in bilico, gli ex lap dell'Abramo cc, che va concludendosi al meglio con un'assunzione in Konecta annunciata entro Pasqua, se ne è di recente aperta un'altra relativa all'avvio delle procedure di licenziamento per altrettanti dipendenti della Network Contacts, committente di Poste italiane, che aveva già preso in carico una parte delle maestranze dell'ex contact center di Crotone. Ne abbiamo discusso con l'avvocato crotonese, esperto in procedure concorsuali, Giuseppe Donnici.

Salve avvocato, abbiamo appreso che il prossimo 31 marzo i dipendenti di Networks Contacts sciopereranno dinanzi alla sede di Poste italiane di Crotone. Può indicarci i motivi? 
«Premetto che lo sciopero è di tutto il comparto delle telecomunicazioni ed è previsto anche a Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza e che la vicenda, complessivamente intesa, ha fatto breccia anche a livello nazionale poiché coinvolge un settore molto delicato come quello della gestione in outsourcing di servizi per società la cui proprietà è anche statale».

I motivi dell’agitazione quali sono?
«Distinguerei un motivo generale ed uno particolare. Il primo è il mancato rinnovo del contratto collettivo nazionale delle telecomunicazioni, scaduto da dicembre 2022, e attualmente in regime di prorogatio. Il secondo, che ci riguarda da vicinissimo, riguarda l’applicazione di un nuovo presunto contratto collettivo che presenta aspetti deteriori rispetto all’unico contratto attualmente vigente. Ritengo che gli aspetti contrattuali, per essere considerati efficaci tra le parti, debbano essere preventivamente ragionati e, solo successivamente , riportati nel testo definitivo figlio, per l’appunto, di una discussione che ha coinvolto tutte le associazioni di categoria. Si chiama concertazione ed è l’anima di un contratto collettivo nazionale al quale, diversamente, sarebbe più opportuno dare un nome differente».

Sono previsti dei licenziamenti?
«Ci è stato riferito che è intenzione del datore di lavoro procedere con il licenziamento di 90 unità lavorative. Naturalmente la vicenda è al vaglio delle organizzazioni sindacali e sarà fatto ogni sforzo per impedire i licenziamenti».

Cosa si può fare per evitare i licenziamenti ?
«Al di là dei casi specifici, è necessario ripristinare una situazione di equilibrio che, ad oggi, è violata. I lavoratori devono essere ascoltati in sede di contrattazione e le loro esigenze devono essere contemperate rispetto a quelle, pure legittime, del datore di lavoro. Il nuovo contratto collettivo deve nascere da una dialettica serena e paritaria tra chi mette a disposizione i mezzi ed il capitale e chi mette a disposizione al propria vita, diversamente si viola un principio di buon senso, oltre che di diritto civile». 

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