Pende l'esito della Commissione d'accesso, a Melissa non si presentanto liste
MELISSA Salta la tornata amministrativa per l'elezione del sindaco e del Consiglio comunale di Melissa, in provincia di Crotone. A mezzogiorno di oggi, infatti, non è stata presentata alcuna lista. I candidati a sindaco, l'uscente Raffaele Falbo e lo sfidante Edoardo Rosati, e le loro coalizioni, avevano pronti gli elenchi ma hanno preferito non consegnarli a causa della situazione di incertezza che pesa sul futuro del Comune per via del possibile scioglimento per infiltrazioni mafiose.
Lo scorso 8 maggio, infatti, è scaduto il termine ultimo per le attività della Commissione di accesso antimafia che il 9 novembre del 2023 era stata insediata dal prefetto di Crotone a seguito dell'indagine che ha coinvolto l'attuale il sindaco Raffaele Falbo a processo per concussione aggravata dalla volontà di agevolare i sodali della cosca di Cirò.
L'attività della commissione di accesso si è conclusa alla vigilia della presentazione delle liste e serviranno almeno tre mesi per conoscere l'esito del procedimento come prevede il comma 2 dell'articolo 143 del testo unico sugli enti locali.
L'eventuale scioglimento quindi, coinvolgerebbe comunque il Comune di Melissa anche se è in carica una nuova amministrazione comunale. Per questo i due gruppi hanno deciso di non presentare le liste anticipando, di fatto il commissariamento dell'ente.
«La presenza della Commissione d'accesso e l'assenza di un atto conclusivo dell'attività svolta dalla stessa ci obbligano, con estremo malincuore, a metterci da parte» dice il sindaco in carica Raffaele Falbo che, riguardo alla vicenda giudiziaria che lo coinvolge, aggiunge che «la magistratura farà chiarezza. Il senso di responsabilità mio e di tutta l'Amministrazione, soprattutto in considerazione dell'assenza da parte della Magistratura di misure cautelari, anche solo limitative delle funzioni politico-amministrative, ci hanno indotto a portare a termine il mandato conferito e tutte la azioni politiche programmate, compreso la demolizione del 'Palazzo Mangeruca' assunto a simbolo della lotta alla criminalità organizzata, evitando così di lasciare la Comunità senza una guida».