L'arte bianca
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«La decisione con cui il Comitato dei Rettori calabresi ha rigettato l'istanza di istituire a Crotone una facoltà di Medicina e Chirurgia, oltre altri importanti corsi di studi in ambito sanitario, merita una convinta e unitaria risposta della nostra comunità». È quanto scrive Emilio De Masi, in qualità di coordinatore del Comitato per la fusione dei Comuni dell'area del Crotonese.

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Per un impenitente nostalgico, come me – scrive De Masi –, del primato della politica, sarebbe una missione da ricondurre ad una delle sue specifiche ed irrinunciabili iniziative. E confido che, seppure tardivamente, qualcuna delle sue voci (molto meglio se quelle di tutte le sue espressioni) facessero pervenire ai responsabili istituzionali preposti a ratificare la decisione del Coruc la volontà di scongiurare un autentico saccheggio di una delle più vivide potenzialità che stavano per squarciare la persistente patina opaca che nasconde il nostro futuro. Una potenzialità di primario ordine culturale, generalmente solida premessa di sviluppo economico duraturo e crescita civile».
«Le motivazioni addotte dai Rettori – entra nel merito De Masi – quali ragioni di traslare altrove l'iniziativa della Link Campus di Roma sono, allo stesso tempo, fragili e patetiche: in sostanza strumentali. E, a questo punto, la decisione di aprire da noi una sorta di appendice istituzionale delle facoltà mediche di Catanzaro e Cosenza, che pure avevamo accolto con moderato compiacimento, svela la natura di atto paternalistico. Privo di compiutezza accademica. Spoglio di soluzioni logistico-organizzative rispettose delle esigenze degli studenti. Senza un piano "industriale" attraverso cui decifrare cadenze temporali di strutturazione di minima dignità istituzionale di una facoltà troppo importante per affidarne la credibilità funzionale ad indicazioni verticistiche approssimative e ad uno sforzo economico, irrituale e febbrile, da parte del Comune».
«Nessuna pretesa dogmatica delle mie affermazioni – commenta De Masi –, peraltro diffusamente condivise; semplicemente la convinzione ferma che si tratti di questione rispetto alla quale almeno una discussione politica sia doverosa. Troppi e autorevoli gli interventi in favore della iniziativa della Link Campus, a cominciare dall'Ordine dei medici, oltre che da Fenimprese, movimenti sindacali ed associazioni culturali, perché restino senza un riscontro politico. Io lo auspicherei “trasversale”, come usa dirsi», conclude De Masi.