L'arte bianca
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CROTONE Sono passati due anni, ma la città non ha dimenticato non ha dimenticato le 94 vittime della tragedia di Steccato di Cutro e, soprattutto, non ha dimenticato le lacrime dei sopravvissuti e il dolore dei familiari. Sono questi i sentimenti che hanno animato la semplice ma sentita cerimonia di commemorazione che si è tenuta, questa mattina, presso il "Giardino di Alì" su via Miscello da Ripe a Crotone. È questo il luogo che porta il nome della vittima più piccola del tragico naufragio del caicco “Summer love” e che oggi riposa nel cimitero cittadino e diventato, da subito, il figlio di tutti i crotonesi.

Novantaquattro alberi per ricordare novantaquattro vite spezzate ma anche un invito all'accoglienza, all'umanità, al diritto alla vita piantati in via Miscello da Ripe, all'ingresso della città. Dopo un minuto di silenzio che il sindaco Vincenzo Voce aveva chiesto anche di rispettare negli istituti scolastici cittadini in memoria delle vittime, il dolce canto del Coro polifonico "Anna Frank" diretto dalla professoressa Luisa Floccari. Nel corso della cerimonia alla quale hanno preso parte autorità civili e militari, delegazioni degli alunni delle scuole, rappresentanti delle associazioni di volontariato e cittadini. In particolare hanno presenziato la cerimonia assieme al sindaco Voce, il prefetto Franca Ferraro, il comandante della Capitnaeria di porto, Domenico Morello, il questore Renato Panvino, il comandante provinciale dei carabinieri, Raffaele Giovinazzo, il comandante provinciale della Guardia finananza, Davide Maucci, il presidente della Provincia, Sergio Ferrari e il consigliere regionale del gruppo misto, Francesco Afflitto.
In apertura di cerimonia subito le parole commosse del sindaco Voce e del prefetto Franca Ferraro.

«Oggi ricordiamo novantaquattro vittime innocenti - ha detto il sindaco Voce -. E nel ricordarli voglio ancora una volta affermare che l'umanità non deve avere colore politico. L'umanità è un sentimento che appartiene alla nostra gente. Il popolo crotonese lo ha dimostrato in quei giorni terribili. In quei frangenti così tremendi istituzioni, forze dell'ordine, medici, volontari, le nostre assistenti sociali, operatori dell'informazione, sono stati uniti da questo unico, fortissimo, fondamentale principio. Crotone non dimentica, Crotone non dimenticherà», ha concluso il sindaco Voce.

Il sentimento di umanità che ha pervaso la popolazione crotonese è stato ripreso anche dal presidente Ferrari: «In quei giorni nessuno si è tirato indietro, nessuno si è girato dall'altra parte. La popolazione ha dato un grande esempio all'Italia e al mondo».
Il prefetto Ferraro si è rivolta direttamente ai ragazzi invitandoli a frequentare il giardino di Alì e soprattutto a fare memoria di quanto accaduto.
A conclusione della cerimonia commemorativa il prefetto e il sindaco hanno deposto un fascio di fiori con i colori della città ai piedi dell'installazione che ricorda il piccolo Alì e le vittime della tragedia.

«Sono contento che ci abbiano raggiunto gli studenti perché le iniziative di commemorazione hanno un senso solo se non si dimentica - ha dichiarato il presidente Ferrari - e non ce lo dobbiamo dire tra di noi, ma non dobbiamo farlo dimenticare alle future generazioni. È’ importante far riflettere tutti sul dramma delle migrazioni perché le persone che hanno perso la vita sono partiti animati dalla forza della disperazione. Chi è genitore - ha precisato - lo sa quanto deve essere forte la disperazione di mettere su una barca un figlio, nella speranza che arrivi a destinazione. Vorrei ricordare anche la grande umanità che questo territorio ha saputo dimostrare all’Europa e all’Italia intera durante quei momenti tragici. Sono stati bravi tutti a gestire quel dramma e un ringraziamento di cuore va alle forze dell’ordine, alle associazioni e ai giornalisti».