L'attegiamento arrogante del Pd: il "teatro dei burattini" deve finire
Partito crotonese ostaggio di chi "muove i fili" da Reggio Calabria o da Roma, ma occorre prima di tutto recuperare il rapporto di fiducia con gli elettori

CROTONE Ho sempre pensato, sbagliando, che i protagonisti della storia del Partito democratico della provincia di Crotone potessero essere paragonati agli attori della commedia dell’arte. Artisti di strada che recitano improvvisando. Ci vuole tanta bravura in questa professione, anche se alcune volte si toppa proprio perché improvvisare può portarti fuori dal contesto. Oggi mi sto convincendo che il paragone con gli attori della commedia dell’arte non è confacente alla realtà dei fatti.
Gli attori del Pd, a mio avviso, potrebbero essere paragonati di più al teatro dei burattini, dove si tenta di camuffare la figura del burattino con quella del burattinaio che muove le fila fuori dal contesto del palcoscenico e, quindi, agli spettatori meno sgamati, la presenza del manovratore, potrebbe sfuggire. Il problema è che c’è più gente sveglia di quanto si può pensare.
L’immagine della rappresentazione del teatro dei burattini mi è venuta in mente in queste ore leggendo la storia di una lente di ingrandimento. Una lente, a ben riflettere, opacizzata che non conosce la realtà di Crotone e del Pd e che addirittura pensa di disegnare la figura del prossimo candidato a sindaco per la coalizione del centrosinistra. E’ una visione un tantino arrogante per chi non conosce la storia del Partito democratico del Crotonese e della sua classe dirigente. Intanto c’è da chiarire che, al momento, non ci sono candidati condivisi dalla coalizione di centrosinistra da proporre alla carica di sindaco di Crotone e nemmeno del Pd, se dovesse decidere di correre da solo.
Il gruppo dirigente del Pd, quello dei giovani, nato dalle ceneri del fallimento della mancata partecipazione alle elezioni amministrative di cinque anni fa, non è coeso e purtroppo ha sposato il modello del teatro dei burattini. Molti dei ragazzi che hanno deciso di riavviare un partito morto e sepolto, purtroppo, hanno scelto di recitare nel teatro dei burattini, dove il teatrante (il burattinaio) muove le fila da Reggio Calabria o Roma. Un padrino che pensa di mantenere sotto scacco un intero partito per raccogliere a piene mani i voti quando le competizioni elettorali riguardano il consiglio regionale o il Parlamento nazionale.
In questo modo il burattino crotonese non ha scampo ed è destinato sempre alla sconfitta e a restare sotto schiaffo. Non bisogna, poi, ragionare con la testa rivolta al passato quando il candidato del Pci - Pds - Ds veniva votato anche se era un asino con le ali. Oggi occorre prendere atto che gli elettori di Crotone “premiano” il Pd solo quando ci sono le elezioni nazionali o europee. Quando, cioè, non ci sono candidati locali. Il ragionamento deve partire da questa valutazione.
Occorre prima di tutto recuperare il rapporto di fiducia con gli elettori e lo si può fare interrompendo immediatamente il teatro dei burattini. I candidati è meglio sceglierli a Crotone, magari coinvolgendo nel ragionamento gli elettori. Il teatro dei burattini e le lenti di ingrandimento opacizzate non portano da nessuna parte. La realtà è ben diversa da quella che si vorrebbe rappresentare.