Bonifica, alt del Mase sulla consortile: il piano "B" è via Avogadro
Il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha "congelato" l'articolo del decreto che subordina l'avvio delle operazioni all'utilizzo dell'arteria
CROTONE Nuovo braccio di ferro sulla bonifica dell'ex sito industriale di Crotone tra l'Eni Rewind e il Comune di Crotone. Ad aggiudicarsi il primo round, questa volta, è però l'Ente di piazza della Resistenza che ha incassato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) la sospensiva alla richiesta di utilizzo da parte della multinazionale della strada consortile di via Leonarda da Vinci come strada di servizio per il trasporto dei veleni.
È arrivata ieri, infatti, la comunicazione del Mase, a firma del dg Luca Proietti, che “congela” quanto previsto all’articolo 1, comma 1, lett. “d” del decreto ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica (Direzione generale economia circolare e bonifica) numero 27 del 1° agosto scorso.
Il provvedimento, tra le altre cose, approvando lo Stralcio al Progetto di bonifica di Fase 2 proposto da Eni Rewind Spa, aveva infatti prescritto che prima dell’avvio dei lavori «deve essere completato e reso operativo il progetto “Nuova viabilità di servizi per emergenze Ss 106 chilometro 247 (sito ex Fosfotec)”».
Lo scorso 22 novembre, Eni Rewind aveva così inviato il documento tecnico al Corap (Ente proprietario dell'arteria stradale) per le «approvazioni/nulla osta di competenza». Eni ha dunque presentato la cosiddetta Comunicazione inizio lavori asseverata (Cila) allo Sportello unico per l’edilizia (Sue). Nel frattempo, però, lo scorso 4 dicembre, il Comune di Crotone ha bocciato definitivamente l'ipotesi di utilizzo dell'arteria in Conferenza dei servizi. E con questa nuova decisione del Mase tutto viene bloccato.
Il “no” del Comune di Crotone all'utilizzo di via Da Vinci
Lo scorso 29 ottobre, a conclusione del Tavolo tecnico convocato dal commissario straordinario per dare via libera all'utilizzo dell'arteria, il Comune di Crotone ha decretato un netto “no” all'ipotesi, in quanto la chiusura al traffico della stessa avrebbe congestionato l'enorme volume di transito di veicoli a nord della città. Posizione, questa, ritenuta oltre che legittima, nella piena prerogativa dei poteri assegnati all'Ente di piazza della Resistenza da parte del dg Proietti che ha quindi prodotto la sospensiva su quanto ordinato nel suo precedente decreto.
Nel frattempo sono intervenuti altri due atti. Lo scorso 27 novembre, infatti, il commissario straordinario ha sollecitato al Mase «l’adozione delle azioni necessarie a consentire il celere avvio delle improcrastinabili operazioni di bonifica di cui al Pob Fase 2 Stralcio e al decreto direttoriale n. 27 del 01 agosto 2024». Due giorni dopo, era il 29 novembre scorso, il Mase ha acquisito al protocollo la comunicazione di Eni Rewind Spa l’esito positivo dello scouting effettuato all'estero per trovare discariche idonee ad accogliere i veleni di Crotone.
Le due aziende individuate per conferire i rifiuti all'estero
«A valle dell’analisi eseguita - riferisce il Mase - in coerenza con i criteri precedentemente esposti, Eni Rewind ha selezionato le due seguenti società che intende contrattualizzare: “Ecorav” per i seguenti destini: discariche Ragn Sells (Svezia) per un quantitativo fino a 50.000 ton/anno, discarica Iad Wetro (Germania) con quantitativo fino a 10.000 ton/anno e discarica, Fortum (Svezia) con quantitativo fino a 10.000 ton/anno; “Enki” per i seguenti destini: discarica Fortum (Svezia) per un quantitativo fino a 80.000 ton/anno, discarica Iad Wetro (Germania) con quantitativo fino a 12.000 ton/anno e discarica Agr (Germania) con quantitativo fino a 12.000 ton/anno».
«Con tali società - riferisce ancora il Mase - sono in corso approfondimenti al fine di stipulare entro la metà di dicembre contratti che consentano di avviare quanto prima l’iter per l’ottenimento delle notifiche transfrontaliere, la cui attivazione secondo le stime dichiarate dagli offerenti richiederà 6-8 mesi dall’avvio dell’istanza».
Dunque, da una parte, la “svolta” che attendevano gli Enti territoriali crotonesi e calabresi in quanto contrari a lasciare parte dei veleni sul territorio; dall'altra, il nuovo blocco per l'avvio delle operazioni di bonifica da parte di Eni.
Bonifica ancora in un “cul de sac” e l'ipotesi via Avogadro
Come uscire dal nuovo impasse? Sempre nel verbale del Tavolo tecnico tenuto a Crotone lo scorso 29 ottobre, il Mase riferisce che il commissario Errigo ha informato di «aver effettuato nel mese di aprile un sopralluogo con gli Enti coinvolti, in particolare con la Soprintendente Abap al fine di verificare se la parte della strada che corre lungo il confine dell’Area archeologica sia inclusa nel Sin di Crotone». Si tratta si un'altra parallela alla Ss 106, via Avogadro di proprietà della Regione Calabria, ma sempre affidata al Corap, che al momento non risulta percorribile per il traffico veicolare, viste le sue condizioni strutturali, secondo quanto riferito sia dallo stesso Ente che da Anas. Né il commissario può intervenire su di essa se non ricade nell'area Sin.
L'arteria sfocerebbe in località Papaniciaro e avrebbe l'altro imbocco in coincidenza della trasversale d'uscita-entrata alla Statale 106 in coincidenza del centro commerciale “Le Spighe”.
Tavolo tecnico convocato per il 16 dicembre al Mase
L'ultimo atto di questa sempre più ingarbugliata vicenda è del 13 novembre scorso. Il Comune di Crotone, infatti, nel trasmettere il verbale del Tavolo tecnico, ha comunicato al Mase l'avvenuta riconsegna all'Ente della porzione di area archeologica di via Avogrado, dunque ricadente nel Sin, e ha parallelamente chiesto la convocazione di un tavolo al ministero per concordare il da farsi. Il dg Proietti ha quindi fissato l'incontro tecnico per il prossimo 16 dicembre alle ore 14 al settimo piano del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica a Roma.