L'arte bianca
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CROTONE Per la prima volta in Calabria è stato eseguito un intervento di ablazione per tachicardia giunzionale, senza l'utilizzo dei raggi X, su un paziente con crisi di cardiopalmo ricorrenti. È accaduto mercoledì 27 novembre all’ospedale “San Giovanni di Dio” di Crotone. Lo rende noto un comunicato stampa diffuso dall'Azienda sanitaria provinciale di Crotone. 

Natale al Centro Comune di Crotone
Natale al Centro Comune di Crotone

«Il paziente - riferisce la nota - è stato dimesso due giorni dopo, venerdì 29 ed è in ottime condizioni di salute. L’Uoc di Cardiologia/Utic dell'ospedale di Crotone si conferma ancora una volta tra i reparti di eccellenza nel panorama regionale. Da circa 20 anni, infatti, a Crotone si eseguono interventi di ablazione trans-catetere, che ad oggi rappresenta la terapia di prima scelta per la cura di molte aritmie cardiache. Solitamente, però, il posizionamento degli elettrocateteri all’interno delle cavità cardiache e la loro visualizzazione durante le procedure, avviene tramite l’uso dei Raggi X, metodo che sottopone sia il paziente che gli operatori ad una radiazione corrispondente a quella di 200 radiografie del torace».

«La settimana scorsa - prosegue la nota - il primo intervento senza l’ausilio dei raggi X, possibile in quanto, di recente, la direzione aziendale ha dotato l'Uoc di Cardiologia di un'apparecchiatura in grado di effettuare una ricostruzione virtuale in 3D dell’anatomia del cuore, che si basa su informazioni elettromagnetiche raccolte dal movimento dei cateteri che raggiungono le camere cardiache per via venosa o arteriosa e collegati ad un software di ricostruzione tridimensionale». 

«I vertici dell’azienda sanitaria pitagorica - informa la nota - hanno espresso soddisfazione per l’ottimo esito dell’intervento e per la moderna tecnica utilizzata dall’equipe in sala operatoria. La mappatura 3D del cuore, infatti, oltre ad evitare l'utilizzo dei raggi ricostruisce l’anatomia dell’organo e fornisce informazioni supplementari sulle proprietà del tessuto cardiaco, rendendo la procedura di ablazione ancora più sicura ed efficace, in quanto è possibile individuare con maggior precisione il punto di nascita delle aritmie», conclude la nota.