Moderati e progressisti senza candidato, Voce gioca a scacchi con Forza Italia
L'attuale sindaco di Crotone è il più attivo sul fronte della corsa elettorale. I due poli classici sono invece arroccati in un dibattito interno, lontani da una soluzione condivisa
CROTONE Sono solo schermaglie elettorali. I botta e risposta che hanno caratterizzato il dibattito politico delle ultime settimane hanno una sola chiave di lettura: la campagna elettorale per conquistare il Comune di Crotone è partita, anche se ancora non si conoscono i nomi dei candidati che tenteranno di impedire al sindaco uscente, Vicenzo Voce, di essere rieletto.
Da quanto è dato sapere Voce è già al lavoro per comporre le liste che dovranno appoggiarlo, mentre gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra sono avvitati in un confronto che procede a passi lenti. I due schieramenti tradizionali non hanno ancora le idee chiare su come procedere e con quali alleanze.
Il dibattito nel centrodestra
Il problema del centrodestra e, quindi, del presidente della giunta regionale calabrese, Roberto Occhiuto, è quello di potere finalmente esprimere almeno un sindaco di una città capoluogo di provincia. L’unica casella disponibile rimasta per mettere una bandierina è quella di Crotone, perché gli altri quattro capoluoghi sono lontani mille miglia da Occhiuto, da FI e dal resto della coalizione di centrodestra.
Il presidente della Regione che, tra l’altro, è uno dei dirigenti più rappresentativi a livello nazionale di FI ha ben presente la situazione. Sa bene che l’unica possibilità che avrebbe, al momento, di conquistare per il suo partito e per la sua presidenza un capoluogo di provincia è Crotone, dove governa un sindaco civico con simpatie per Occhiuto. Dopo un periodo iniziale non proprio idilliaco tra Voce e Occhiuto è scoppiato l’amore.
A fare i primi passi è stato proprio Occhiuto, che ha mandato importanti segnali di attenzione a Voce e ai suoi. Questa situazione è ben chiara ai vertici di FI della provincia di Crotone. Lo sa bene il presidente della Provincia, Sergio Ferrari, vicesegretario regionale di FI, e lo sa anche bene il segretario provinciale Sergio Torromino, che è stato il primo a pensare ad un accordo programmatico con Voce. Sulla posizione di Occhiuto, ci sono Ferrari e Torromino ma non ci sono i grandi elettori (portatori di voti) che non vorrebbero nemmeno aprire la discussione con Voce.
A chi segue il dibattito in consiglio comunale sicuramente non sarà sfuggito che Il sindaco di Crotone e il presidente della Provincia potrebbero addirittura avere siglato un accordo (elettorale?): il vicepresidente della Provincia, Fabio Manica, molto legato a Ferrari, ha già fatto una inversione ad “U” al Comune, passando dalla fase di opposizione intransigente a quella di amico pronto a dare una mano in caso di bisogno. Quando a Voce mancano i numeri per celebrare le sedute del consiglio comunale Fabio Manica c’è.
Grandi elettori di Fi e Fdi lontani da Voce
Così come ci sono i consiglieri eletti nelle liste che facevano riferimento ad Enzo Sculco. Voce potrebbe, a questo punto, essere il candidato ufficiale di FI, ma deve chiarire la questione dell’appartenenza. Sarà difficile che Sergio Torromino accetti di sostenere Voce senza che vi sia la lista ufficiale di FI con il simbolo. Torromino ha anche il problema di Enrico Pedace e Giuseppe Fiorino che, stando all’attuale situazione, non chiederanno mai ai propri numerosi elettori di votare per riconfermare Voce. Questo è uno scoglio.
Al momento i vertici provinciali di Fratelli d’Italia non vogliono sentire parlare di sostenere Voce. La politica è, però, l’arte dell’impossibile e anche del mai dire mai. Se i vertici nazionali dovessero decidere l’appoggio a Voce per conquistare un capoluogo di provincia, i dirigenti locali si troveranno a dovere percorrere una strada irta e piena di pericoli.
Nessun problema dovrebbe arrivare dalla Lega di Salvini. Anche la consigliera comunale uscente, Luana Cavallo, ha già fatto qualche prova in Consiglio e da quanto è dato sapere potrebbe essere stata ammessa alla fase successiva per diventare maggioranza organica. Il centrodestra, quindi, è attualmente fermo in attesa di chiarire se chiudere l’accordo con Voce che, tra l’altro, in una recente conferenza stampa ha anche dichiarato al direttore di questo giornale di essere pronto a pagare la tessera per entrare ufficialmente nella coalizione.
Centrosinistra con tanti generali e poca truppa
Il centrosinistra, invece, è fermo ad un palo. I tanti tentativi messi in atto da Partito democratico di dare vita alla coalizione, sino ad ora, sono abortiti sul nascere. Il Pd sta tentando di avviare il confronto con i possibili alleati, ma viene frenato. Il problema è che nella coalizione di centrosinistra o progressista, come vorrebbero chiamarla i pentastellati, ci sono troppi candidati a sindaco. Un esercito con tanti generali e poca truppa. Nessuno, sino a questo momento, ha avuto il buon senso di mettere da parte le proprie mire per costruire l’alternativa all’attuale sindaco civico che amoreggia con il centrodestra. Il tempo non gioca a favore e più passano le ore e più cresce la possibilità di Voce di riconquistare il Comune.