L'arte bianca
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CATANZARO «L'onorevole Anna Laura Orrico, come spesso le capita, non conosce l'argomento del quale parla. La realtà è proprio opposta a quella che, ignorantemente, narra la deputata grillina. Proprio grazie al nuovo piano regionale sui rifiuti, approvato nel 2024, quello precedente risaliva al 2016, in Calabria non è di fatto possibile aprire nuove discariche, né procedere all'ampliamento di quelle esistenti. Questo a prescindere dal trattamento e dallo smaltimento dei rifiuti urbani o da quelli speciali pericolosi. E questa misura ha difeso soprattutto il territorio di Crotone e i piccoli Comuni del crotonese. Spieghiamola facile facile per chi fa dichiarazioni senza leggere le carte». Lo afferma, in una nota, l'assessore regionale all'Ambiente, Giovanni Calabrese.

«In Calabria, fino a qualche anno fa - aggiunge Calabrese - era possibile costruire nuove discariche seguendo esclusivamente un criterio localizzativo, il 'fattore pressione discariche comunale', riferito al territorio comunale, con un valore limite fissato pari a 110 mila metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato. Una maglia troppo larga che in passato ha permesso alcuni eccessi. Per queste ragioni la Giunta ha deciso di intervenire per tramutare quella che era una tutela formale in una tutela sostanziale. Il cosiddetto 'fattore pressione comunale' è stato modificato in modo stringente, passiamo dai 110 mila metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato al nuovo limite di 70 mila metri cubi di rifiuti per chilometro quadrato, ed è stato introdotto un ulteriore livello di tutela, innovativo rispetto al Piano precedente, con la previsione e individuazione di un 'fattore pressione discarica areale'. Mentre quello 'comunale' è tarato sui confini amministrativi dei singoli Comuni, il 'fattore areale' prende in considerazione aree più vaste evitando così una eccessiva concentrazione di discariche nella stessa zona. Queste le linee guida del nostro piano rifiuti. E proprio grazie al cosiddetto 'fattore areale' a Crotone non è più possibile né realizzare nuove discariche, né ampliare quelle esistenti. Lo ripeto, a prescindere dal trattamento e dallo smaltimento dei rifiuti urbani o da quelli speciali pericolosi: neanche un chilo di rifiuti in più. Andando alla vicenda della Bonifica Eni Rewind a Crotone, forse non tutti sanno che la Sovreco ha un'autorizzazione rilasciata anni fa, molto prima del governo Occhiuto, e dunque precedente all'aggiornamento del Piano approvato nel 2024. Proprio per questa ragione Eni vuole andare avanti in quella discarica e proprio per questa ragione la Regione ha fatto ricorso al Tar lo scorso agosto e ha diffidato il commissario Errigo qualche giorno fa. Qui, dunque - conclude l'assessore regionale all'Ambiente - l'unico vulnus è nella capacità della Orrico di comprendere cosa viene fatto: o non capisce o, me lo auguro per lei, utilizza strumentalmente il tema».