Fuga da FdI a Crotone, Leto rivela: «Vittime di un abnorme errore politico»
Il candidato sconfitto alla guida di Fratelli d'Italia nel congresso cittadino ricostruisce le dinamiche del partito dopo l'elezione di Simona Ferraina per due soli voti

CROTONE Rappresenta l'altra metà del cielo in Fratelli d'Italia a Crotone, ovvero quella che, per soli due voti, è uscita sconfitta dal recente congresso. Da quel dì, nel partito, è in atto una vera e propria fuga. Soprattutto dopo la nomina del nuovo direttivo cittadino da parte della neocoordinatrice, Simona Ferraina.
Il Pungiglione, nel suo “ronzare” quotidiano per le via di Crotone, ha incontrato proprio Antonio Leto, candidato sconfitto alla guida del partito in questo congresso che somiglia, sempre di più, a una “resa dei conti” interna. Almeno stando alle conseguenziali dimissioni da parte del coordinatore del circolo “Crotone nord”, Aldo Iozzi, e dell'unica consigliera comunale a piazza della Resistenza, Anna Maria Cantafora.
Il Pungiglione ha ovviamente chiesto conto di tutto ciò all'avvocato, già assessore di Forza Italia durante una delle giunte del compianto sindaco Pasquale Senatore, che è tornato alla politica attiva.
Antonio Leto come va?
«Benissimo, guarda...».
Ma lei è stato sconfitto al Congresso?
«È vero, sono stato sconfitto per due voti di differenza, ma la mia era una candidatura per dare un contributo a questo paese, a questa città».
E chi le ha impedito di darlo?
«Mah, evidentemente la mia competitor che ha avuto più voti… due voti in più, e quindi la responsabilità se la assumerà lei».
Però il partito adesso è diviso in due credo...
«Noi siamo sempre in piena collaborazione, lo sai meglio di me. Noi abbiamo sempre cercato di fare il meglio, sia per il partito, ma soprattutto per la città. Perché l'intendimento mio, quello del dell'avvocato Stano Zurlo, di Stelvio Marinai, era proprio questo, di dare un contributo alla città».
E poi cosa è successo? Proviamo a ricostruire: la nuova coordinatrice, quando ha nominato i membri di sua competenza, non ha indicato nessun rappresentante dell'altra metà del cielo? Ovvero, di quel 49,9% del partito uscito perdente, nessuno di questi è entrato a far parte del nuovo coordinamento? Ferraina non vi ha proprio preso in considerazione?
«No, guarda, non abbiamo il 50% del coordinamento, però un buon 40” lo abbiamo. Ma giustamente chi vince poi vuole avere anche la maggioranza nelle cose... Ma non è tanto questo. Vedi il problema della politica, tu lo sai meglio di me visto che l'hai fatta, il vero problema è quello di dare delle risposte ai cittadini. Poi ci sono anche delle aspirazioni che sono legittime e una di queste era quella di fare il coordinatore cittadino proprio in virtù del fatto che ci saranno le prossime amministrative e quindi era indirizzato su queste cose per rivendicare anche la candidatura. Ma non mia personale, ma del partito».
Il capogruppo in consiglio comunale a Crotone ha lasciato il partito...
«Ha lasciato il il partito perché? A giusta ragione, no? In un coordinamento cittadino come fai a non tenere in debita considerazione prima di tutti il consigliere comunale che è l'unico rappresentante nelle massime assise comunali, cioè l'unica che rappresenta il partito nell'istituzione. E poi viene tenuto fuori anche il presidente del circolo del circolo delle Contrade. Questo è un errore basilare che secondo me ha commesso (la coordinatrice Ferraina, ndr). Da questo punto di vista, secondo me, è stato un errore, un errore politico che non avrebbe dovuto commettere».