La triste storia di Tiziana, homeless deceduta in un garage a Crotone
La donna era scomparsa nel 2019 da un paese in provincia di Udine. Le Squadra volanti della Questura hanno ritrovato la 50enne senza vita nel suo letto di fortuna
CROTONE Una storia di solitudine, di inquietudini e ossessioni, di autoesclusione. Ma non di emarginazione. Tiziana Pacco, 50 anni, è deceduta nella giornata di ieri in un garage di uno stabile nel quartiere Marinella a Crotone dove aveva allestito un bivacco con della mobilia raccattata qua e là. La sua esistenza, fragile e indecifrabile, si richiama a questo contesto. Ma Tiziana era tutt'altro che un'ombra metropolitana, una homeless senza identità.
Era infatti scomparsa il 5 giugno del 2019, quando di anni ne aveva 46, da Cervignano del Friuli in provincia di Udine. Qui risiedeva in via Chiozza e abitava assieme a un amico. «Entrambi erano seguiti», riferiscono le cronache dell'epoca. Aveva perso il padre nei due anni precedenti e la madre dodici anni prima. E la mancanza dei genitori, qualcosa deve aver fatto scattare nella testa della donna.
Certo è che, dopo la separazione dei genitori, Tiziana aveva vissuto per un periodo a Crotone con la mamma che era originaria della città ionica. Quando la madre venne poi mancare, tornò a vivere con il papà a Cervignano. Ma dopo pochi anni venne anche lui a mancare. Tiziana fu così ospite per un periodo di una casa famiglia a Sottoselva. Poi arrivò la convivenza in via Chiozza con una persona di fiducia.
Quel martedì Tiziana disse all'amico che sarebbe uscita per andare dalla zia perché stava poco bene. Una bugia. Poco dopo si scoprì che dall'armadio mancavano alcuni vestiti e lo zaino. Aveva smesso anche di rispondere al cellulare che aveva comunque portato con sé
Da qui l'allarme dei parenti che volevano bene alla regazza ed erano fortemente preoccupati per il suo stato di salute psico-fisico. Ecco perché, nel frangente, allertarono subito giornali, televisioni e attivarono i classici messaggi di persona scomparsa sui canali social per accelerarne il ritrovamento. «Indossa sempre un cappellino nero calato sulla fronte – si legge nel messaggio di scomparsa – e ama vestirsi con abiti scuri, deve prendere alcune medicine».
La cosa funzionò. Il mercoledì successivo, infatti, arrivò ai famigliari la segnalazione da Crotone, da parte della signora Ada Paola Pirozzi che aveva letto la storia sul Corriere Veneto. La donna era ritornata a Crotone, dopo esserci già vissuta, perché voleva rivivere degli affetti ritrovando dei vicini di casa della madre.
Ed è forse anche questa la chiave di lettura che porta la donna a condurre una vita da clochard, da invisibile in riva allo Ionio
«Lunedì – raccontò alla stampa la signora Pirozzi – a casa nostra, in via Tellini, a Crotone, ha suonato il campanello una donna. Si è presentata come Tiziana. Chiedeva di mia madre, Anita, che ha 90 anni. Da prima di Pasqua ricevo, sul numero fisso, telefonate da una persona che dice di chiamarsi Tiziana. Vuole parlare con mia madre. Lunedì l’ho minacciata di chiamare i carabinieri e si è allontanata. Non sono riuscita a vederla in faccia. Ho letto su Internet l’articolo del Messaggero Veneto e mi sono fatta avanti. Ho denunciato ai carabinieri l’accaduto. Se avessi saputo che aveva bisogno d’aiuto mi sarei comportata diversamente».
Le tracce di Tiziana sulla stampa si interrompono qua, allontanamento volontario dunque, e riemergono tragicamente nella giornata di ieri: quasi sei anni dopo
Tiziana in questo ampio lasso di tempo pare abbia vissuto alla giornata per le strade di Crotone come un'ombra, rifiutando cure e aiuti. Di recente, aveva trovato un tetto nel garage dello stabile del quartiere Marinella grazie alla generosità di una persona, al momento anonima, che le aveva offerto riparo in un giorno di pioggia. Qui Tiziana ha vissuto i suoi ultimi giorni, aggravando uno stato di salute sempre più precario.
Ieri mattina le sue condizioni si sarebbero intanto aggravate e sarebbe deceduta per cause naturali nel letto all'interno di quel garage che era diventata la sua fissa dimora. A trovarla esanime sono stati gli agenti della Squadra volanti della Questura di Crotone che hanno poi chiamato in causa il medico legale per accertare le cause del decesso.
Il disagio esistenziale di Tiziana era stato più volte segnalato da cittadini all’Ufficio dei servizi sociali del Comune di Crotone.
L'ultima comunicazione forse in ordine di tempo, risale all'11 dicembre scorso ed era giunta al protocollo del Comune tramite Pec per mano del consigliere comunale Enrico Pedace che segnalava la presenza di una persona disagiata in via Giordano Bruno.
L'assessore alle Politiche sociali del Comune, Filly Pollinzi, ha fatto sapere che «la signora Tiziana era stata agganciata dal servizio sociale sin dal 2023» e che nel frattempo «era stato contattato il comune di Cervignano e i suoi servizi sociali anche per contattare i famigliari». «Purtroppo non sono mai riusciti a convincerla a farsi aiutare, a entrare in una struttura – spiega oggi Pollinzi – e anche gli interventi del Centro di salute mentale e del servizio vulnerabilità dell’Asp non ha prodotto risultati. Accettava aiuti solo su bisogni immediati quali mangiare e coprirsi».
Gli assistenti sociali erano quindi a conoscenza del caso di Tiziana e le avevano anche offerto servizi di supporto e assistenza. Prima di Natale pare l’avessero incontrata per l'ultima volta, ma lei aveva rifiutato ancora una volta ogni aiuto. Poi l'atroce epilogo e forse anche la fine di un tormento esistenziale che Tiziana ha voluto vivere tutto per sé, senza pesare più su nessuno.