L'arte bianca
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MESORACA «L’intervento in corso nel letto del fiume Vergari non è un’azione di devastazione, ma un’opera fondamentale resa possibile grazie a un finanziamento statale nell’ambito dei fondi Pnrr. Il suo scopo principale è la messa in sicurezza di un’area gravemente compromessa, prevenendo il rischio idrogeologico e proteggendo il territorio, le persone e le infrastrutture circostanti». È quanto scrive l'amministrazione comunale di Mesoraca in merito alla denuncia del gruppo consiliare di minoranza “Oltre, con noi” che aveva parlato di «ipotesi di scempio ambientale» nella riserva del Vergari dove sono in corso lavori di consolidamento e messa in sicurezza. 

«Un intervento necessario e legittimo»

«Tra le finalità della Riserva naturale regionale del Vergari - spiega l'Amministrazione -, come stabilito dall’articolo 3, lettera “c” della Legge Regionale n. 15/2023, non rientra solo la tutela del paesaggio, ma soprattutto la rimozione delle situazioni di degrado ambientale. Questa legge legittima pienamente interventi come quello in corso, rendendoli indispensabili per la salvaguardia e il futuro della Riserva. L’area del ponte, infatti, è stata per anni abbandonata al degrado, con problemi strutturali e ambientali mai affrontati dalle amministrazioni precedenti. Il progetto attuale non è solo un’opera di sicurezza, ma un vero e proprio intervento di riqualificazione che restituisce dignità a un’area da troppo tempo trascurata».

«Stato attuale e prossime fasi dei lavori»

«Ad oggi - fa sapere l'Amministrazione -, l’opera non è ancora completata: restano da realizzare il rivestimento del muro, la demolizione delle travi e dei pilastri, elementi che per anni hanno deturpato il paesaggio e aggravato il degrado ambientale. Il progetto prevede inoltre il ripristino superficiale dei muri di sostegno esistenti e dei relativi archi, oltre al recupero dei terrazzamenti tramite opere di ingegneria naturalistica».
«Al momento - sottolinea la nota - si attende la maturazione del calcestruzzo, necessaria per il completamento del muro già costruito. L’area interessata dall’intervento si trova in una zona ad alto rischio idrogeologico, come stabilito dal Piano di assetto idrogeologico (Pai), che classifica l’intera area come a rischio frana R3 e area di attenzione idraulica».

Il muro in costruzione - entra nel merito della polemica la nota - ha un ruolo cruciale nel contrastare l’erosione causata dalla corrente idraulica, che in quel punto raggiunge velocità elevate, aumentando il rischio di scalzamento della base del pendio e di innesco di frane

«Un progetto basato su studi tecnici e approvazioni ufficiali»

«Le scelte progettuali - ci tiene a precisare la nota - derivano da studi idrologici, idraulici, geotecnici e strutturali, condotti secondo le norme tecniche per le costruzioni del 17 gennaio 2018 attualmente in vigore. Questi studi rappresentano gli allegati principali del progetto approvato e autorizzato. Inoltre, il progetto ha ottenuto tutte le necessarie approvazioni: Parere favorevole sul rischio idrogeologico rilasciato dall’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Meridionale (prot. n. 23561/2023 del 16/08/2023); Autorizzazione del Demanio Idrico del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria (decreto dirigenziale n. 12030 del 29/08/2023); Parere paesaggistico, a conferma della compatibilità dell’intervento con la tutela del paesaggio».

«Basta speculazioni: l’opposizione sia responsabile»

«Se l’opposizione avesse avuto la volontà di esaminare gli atti - contrattacca l'Amministrazione -, avrebbe verificato che ogni autorizzazione è stata richiesta e ottenuta dagli enti competenti. I ritardi nei lavori non derivano da inefficienze, ma dal rigoroso rispetto delle procedure necessarie per garantire sicurezza e sostenibilità. Sul fronte della sicurezza del cantiere, la gestione è affidata a un professionista esperto, con monitoraggi costanti e interventi tempestivi per minimizzare i rischi. È stato concordato con la direzione della banca un piano per ridurre i disagi, mentre barriere e transenne vengono regolarmente controllate per garantire la massima protezione».
«L’opposizione ha il diritto di vigilare e criticare - avverte l'amministrazione -, ma basta con le polemiche sterili e infondate. Fermare ora il progetto significherebbe lasciare un’opera incompiuta, un danno irreparabile per il territorio e la comunità. Se davvero l’opposizione vuole essere costruttiva, si concentri sul monitoraggio dell’efficacia dell’intervento, invece di tentare di bloccarlo senza valide motivazioni. L’amministrazione resta determinata a completare opere di reale utilità pubblica, con trasparenza, serietà e senza cedere a logiche politiche dannose per la collettività», conclude il comunicato.

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