Riga: «Regolamento Ue sui rifiuti supererà il Paur, occorre la deroga»
Il consigliere comunale mette in guardia sull'entrata in vigore della normativa europea che potrebbe favorire lo stop al trasferimento all'estero dei veleni della bonifica
CROTONE «La vicenda Bonifica pare sia entrata nel vivo, pur registrando ahimè, da più parti, un atteggiamento superficiale, non inquadrando il reale ostacolo, che produrrà il risultato sperato da qualcuno di smaltire i rifiuti dell’ex zone industriali nel territorio crotonese, se non addirittura sul sito stesso come più volte suggerito e richiesto da Eni Rewind». È quanto avverte in una nota il consigliere comunale del Gruppo misto a Crotone, Salvo Riga.
«Ostacolo, che a breve si paventerà - avverte Riga - come la pietra tombale sulla lunga diatriba di smaltire i rifiuti in loco o all’estero. Dal 20 maggio 2026 entrerà in vigore il Regolamento (Ue) 2024/1157 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 aprile 2024 relativo alle spedizioni di rifiuti, che modifica i regolamenti (Ue) n. 1257/2013 e (Ue) 2020/1056 e abroga il Regolamento (CE) n. 1013/2006. Il regolamento stabilisce le procedure e i regimi di controllo per le spedizioni di rifiuti in funzione dell’origine e, in particolare, alle spedizioni di rifiuti tra i Stati membri e alle spedizioni di rifiuti esportati dall’Unione verso paesi terzi».
Questo nuovo inquadramento nella gestione e trasporti dei rifiuti vieta le spedizioni di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento all’interno dell’Ue
«Come anticipato da Eni Rewind, in data 29 novembre 2024 - ricorda Riga -, con la missiva indirizzata ai vari enti, pur comunicando i risultati dello scouting per l’individuazione di discariche all’estero (con un ritardo di trent’anni), ha tenuto a precisare che l’intero piano di trasferimento dei rifiuti all’estero può arrestarsi causa il mancato rinnovo o revoca del trasferimento delle notifiche transfrontaliere, proprio a causa dell’entrata in vigore a partire da maggio 2026 delle nuove regole europee».
«Difatti, detto regolamento, all’articolo 4.1 - svela Riga - prevede che “le spedizioni di tutti i rifiuti destinati allo smaltimento sono vietate, salvo il caso in cui si sia ottenuta l’autorizzazione in conformità dell’articolo 11, specificando al capo 1 che “le autorità competenti di spedizione e destinazione non rilasciano l’autorizzazione” a meno che il notificatore dimostri che “i rifiuti non possono essere smaltiti in modo tecnicamente fattibile ed economicamente sostenibile nel Paese in cui sono stati prodotti” e si specifica (capo 5 del medesimo articolo 11) che tali prescrizioni saranno note entro il 21 maggio 2027, indicate dalla Commissione europea».
«A fronte di quanto normato dall’Ue - spiega Riga -, anche il vincolo Paur posto dalla giunta Oliverio il 2 agosto 2019, non fermerà il progetto della multinazionale nel voler smaltire le scorie nel Crotonese. Di conseguenza, non sono remoti gli scenari di ampliamenti di discariche già esistenti o l’apertura di nuove. Tentativi ad oggi andati a vuoto, ma che nel prossimo futuro potrebbero divenire l’unica soluzione alla bonifica dell’ex aree industriali».
Perciò è necessario fin da subito, richiedere una modifica regolamentare o una deroga, al suddetto regolamento affinché lo scenario descritto non sia più reversibile
«A tale scopo - rende noto Riga -, attraverso il sostegno politico di alcuni rappresentanti al Parlamento europeo, in sinergia con rappresentanti politici locali, abbiamo avanzato una richiesta di modifica o deroga al regolamento europeo, in quanto Crotone ha già un importante pressione ambientale essendo tra l’altro il sito d’interesse nazionale (Sin) tra i più vasti d’Europa».
«In questo momento - conclude Riga -, ben vengano le diffide ed ogni contrasto ad Eni di voler smaltire i rifiuti in loco, ma la partita più importante è ottenere una deroga o una modifica a tale regolamento».