Consiglio aperto, Pingitore non ci sta: «Megna ha attaccato la mia persona»
CROTONE «Dopo aver ricevuto la missiva dell'11 settembre 2024 da parte del presidente, ho letto anche i suoi comunicati stampa, attraverso i quali mi ha ulteriormente deluso e rammaricato, con le sue dichiarazioni riguardo ai miei solleciti inviati sul Consiglio comunale aperto. Addirittura, ha affermato che essi sono in contrasto con le norme del Regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale aperto». È la replica di Iginio Pingitore, capogruppo di Stanchi dei soliti alla lettera del presidente del Consiglio comunale di Crotone Mario Megna.
«Non abbiamo ombra di dubbio - spiega Pingitore - su quanto cita l'articolo 44 bis, comma 2, nel quale si afferma che il presidente del Consiglio "procederà alla convocazione entro 20 giorni" dalla data della proposta presentata da almeno 1/3 dei Consiglieri comunali. Tuttavia, la richiesta di cui sono primo firmatario è stata inviata al protocollo in data 22 luglio 2024, mentre la lettera è datata addirittura ben 4 giorni prima (18 luglio 2024). Inoltre, desidero ricordare che il 5 agosto ho ripresentato all'ente un'altra missiva, vista l'importanza dell'argomento per la città di Crotone, nel quale si chiedeva un sollecito per convocare il Consiglio».
«In data 7 agosto 2024 - appunta ancora Pingitore -, ci è pervenuta una nota attraverso la quale si comunica che per il Consiglio aperto occorre 1/3 delle firme dei consiglieri e non 1/5, come previsto per un consiglio ordinario. A tal proposito, sono passati ben 16 giorni prima che ci venisse fornita questa informazione, il che dimostra una certa carenza da parte dell'ufficio di Presidenza del Consiglio; la validità dei documenti dovrebbe essere recepita immediatamente, e non subirne le lungaggini, le cosiddette "calende greche"».
«Il presidente ha anche citato l'articolo 45, comma 1, del suddetto Regolamento - incalza Pingitore -, nel quale si afferma che "è competenza del presidente del Consiglio comunale fissare il giorno di apertura delle sessioni ordinarie e straordinarie." Certo, il presidente, appena apre le sessioni ordinarie e straordinarie, convoca la conferenza dei capigruppo e insieme si stabilisce il giorno e la data. Tuttavia, ciò è avvenuto solo il 29 agosto 2024, dopo ben 38 giorni dalla richiesta del consiglio comunale».
«Fra l'altro, in Conferenza, i capigruppo si sono espressi in favore della data del 30 settembre 2024 - rivela Pingitore -, chiedendo l'immediata convocazione per invitare tutti gli organi istituzionali (con verbali alla mano), poiché nella seduta è prevista la partecipazione dei cittadini e la possibilità di interventi su un argomento di grande rilevanza che interessa la città di Crotone e l'intero territorio. L'invio anticipato degli inviti non solo rappresenta un segno di rispetto nei confronti dei cittadini e dei rappresentanti delle istituzioni, ma è anche fondamentale per organizzarsi e conoscere in tempi adeguati l'affluenza, in modo da predisporre eventuali acquisizioni esterne di locali idonei per l'evento».
«Ad oggi, non si comprende perché gli inviti - sottolinea Pingitore - non siano stati inviati. Anzi, c'è di più: per la data del Consiglio, il presidente ha spostato autonomamente l'incontro al primo ottobre senza avvisare i capigruppo. Ha giustificato la scelta con una motivazione piuttosto banale: "L'aula consiliare è occupata". Occupata da chi? Verrà il presidente della Repubblica a Crotone? L'aula consiliare appartiene prima di tutto ai consiglieri. Vorrei sbagliarmi, ma il presidente del Consiglio non dovrebbe offendersi se penso che ci sia una sorta di boicottaggio riguardo questo incontro».
«Se non è boicottaggio - chiede Pingitore -, cosa altro sarebbe? Per la questione ambientale crotonese, non dovremmo lavorare anche di notte? Non dovremmo unirci come una famiglia?»
«Un presidente del Consiglio - sostiene Pingitore - dovrebbe essere il primo a percepire i forti palpiti di un cuore affranto di una città offesa e umiliata da anni su una tematica che riguarda gli anziani, i giovani e il neonato che sta per venire al mondo a Crotone. Il presidente del Consiglio deve avere rispetto per me, prima di tutto perché sono un lavoratore che ogni giorno si reca al proprio posto di lavoro. Non è scritto da nessuna parte che il consigliere comunale debba restare in Comune; per questo ruolo non esiste alcun obbligo. C'è di più: la mia presenza è quasi costante tutte le sere nel palazzo comunale. In quattro anni, sono mancato ai consigli comunali solo una o al massimo due volte, e cerco di essere sempre presente presso le commissioni consiliari, di cui ne faccio parte».
«Una cosa è certa - puntualizza Pingitore -: molto probabilmente non riuscirò a procrastinare gli impegni presi per il consiglio del 16 settembre, poiché il presidente convoca a suo piacimento. In conferenza di capigruppo ha dichiarato che il Consiglio si sarebbe tenuto il 10 o 11 settembre, mentre nella convocazione troviamo la data del 16. Mi accusa ancora di avere poca conoscenza delle norme di regolamento, ma in questa missiva sto dimostrando il contrario: è proprio lui che, o non comprende o finge di non comprendere bene, le norme del regolamento comunale».
«Mario Megna ha attaccato la mia persona - conclude Pingitore - e non ha capito, forse anche in questo caso finge di non capire, che il comunicato stampa non è firmato da Iginio Pingitore, ma dal movimento "Stanchi dei soliti", che in Consiglio comunale è ben rappresentato da quattro membri. Pertanto, le mie considerazioni non sono personali, ma rappresentano un intero movimento cittadino; se non ha rispetto per me, dovrà almeno averlo per questa realtà politica».