Fermo nave ''Humaniy 1'', la ong: «Italia accusa noi, ma i libici hanno sparato»
La nave di soccorso Humanity 1 sarà trattenuta per venti giorni dalle autorità italiane, a partire nella tarda serata di lunedì scorso dopo aver sbarcato le 77 persone salvate a bordo.
«Sabato - spiega la Ong - la cosiddetta Guardia Costiera libica aveva interferito nell'operazione di salvataggio già iniziata, usando la forza armata, causando il panico e mettendo in pericolo vite umane. Numerose persone si sono buttate o sono cadute in acqua e i libici hanno sparato un colpo. Molto probabilmente una persona è annegata. Tuttavia, non sono i libici ad essere ritenuti responsabili dall'Italia, ma l'organizzazione non governativa di ricerca e soccorso Sos Humanity, che ha cercato di salvare tutte le persone in pericolo».
«La nostra nave - spiega Leo, il capitano della Humanity 1, nel porto di Crotone - è stata detenuta anche se abbiamo sempre seguito il diritto internazionale. Siamo stati trasparenti e abbiamo fornito tutte le prove. Ora l'Humanity 1 è detenuta a causa della Legge Piantedosi per un motivo che nessuna delle autorità presenti ha saputo spiegarmi la Humanity 1 è stata la prima ad arrivare sulla scena e quindi responsabile del salvataggio secondo il diritto marittimo. Io ero personalmente responsabile dell'operazione. Abbiamo iniziato distribuendo giubbotti di salvataggio alle persone su tre imbarcazioni in difficoltà. Se la cosiddetta Guardia Costiera libica non si fosse presentata per respingere illegalmente i sopravvissuti in Libia, avremmo portato a termine il soccorso in modo ordinato. Tuttavia, a causa del loro intervento violento, le persone si sono gettate in acqua in preda al panico e alla fine abbiamo dovuto ritirarci dalla scena. Sono sconcertato dal fatto che siano state coinvolte delle armi e che sia stato addirittura sparato un colpo di fucile, ed ora siamo noi a essere puniti dall'Italia per il nostro lavoro di salvataggio. La Humanity 1 deve essere rilasciata immediatamente!».
La nave Sos Humanity, in una nota, fa sapere che non accetterà «questa distorsione dei fatti da parte delle autorità italiane. Gli eventi di sabato pomeriggio nel Mediterraneo centrale sono stati ripresi dall'aereo di ricognizione civile Seabird 2 ed il video è stato pubblicato - sottolinea - la manovra pericolosa e la minaccia di usare le armi da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica, che ha costretto l'equipaggio della Humanity 1 ad abortire la missione di salvataggio, sono quindi provate senza ombra di dubbio. Le autorità italiane hanno tentato di giustificare il fermo della Humanity 1 con il fatto che la nave avrebbe causato una situazione di pericolo per le persone in difficoltà in mare. In realtà, è stata la cosiddetta Guardia costiera libica, finanziata dall'Ue, a mettere in pericolo la vita delle persone in acqua e del nostro equipaggio di soccorso», conclude la Ong.