Scintille tra il cda di Akrea e il Comitato di controllo analogo del Comune
Confronto a distanza “piccato” sui costi del personale dopo il ricorso a unità esterne tra gli ex Akros per gestire i carichi e le emergenze
CROTONE Confronto a distanza “piccato” tra il Cda di Akrea e il socio unico (Comune di Crotone) sui rilievi formulati dal Comitato di controllo analogo circa i costi del personale nel verbale realtivo alla seduta dello scorso 28 novembre.
Il documento del comitato, almeno per il momento, non è di pubblico dominio, ma i rilievi riguardarebbero l'assunzione di otto lavoratori a tempo determinato tra gli ex dipendenti Akros per poter ovviare al necessario potenziamento del servizio richiesto durante il periodo delle festività natalizie. Periodo che, com'è noto, porta in “dote” aumenti sui volumi della raccolta dei rifiuti e attività di supporto extra per gli eventi pubblici del cartello “Natale al centro”.
Le Rsu di Akrea hanno più volte rimarcato in proposito di non riuscire a sostenere i ritmi di straordinario facendo ricorso alle sole unità lavorative su cui l'azienda può contare (un centinaio). Da qui il ricorso a forze “esterne” da parte del cda.
Il reclutamento degli ex Akros previsto da accordi sindacali
Ad esempio, altre 8 unità erano state reperite con le stesse modalità dal Cda di Akrea nei mesi estivi da un'azienda interinale proprio per ovviare a questi carichi di lavoro che non rientrano nel servizio ordinario. Ma ciò, cioè il ricorso a un privato, aveva provocato malumori tra gli esclusi e chi li rappresenta.
Ebbene, dopo le rimostranze avanzate dalle Organizzazioni sindacali - che chiedevano in futuro di procedere al reclutamento di queste unità fra i dipendenti ex Akros -, a inizio novembre scorso, il Cda di Akrea ha mantenuto fede quello che era, tra l'altro, un accordo sindacale stipulato nel 2016 e rinnovato nel 2022, che dava priorità ai lavoratori esclusi dall'assorbimento.
Al netto di quanto sta accadendo, però, con ogni probabilità, il Comitato del controllo analogo del Comune ha sentito l'esigenza di rimarcare che c'è un limite «invalicabile» per Akrea al costo del personale. Interpretazione troppo rigida, almeno secondo Alberto Padula, Teresa Cortese e Gaetano Liperoti, che lo scorso 2 dicembre hanno così deciso di inviare un loro riscontro nel merito.
«Servizi aggiuntivi che non furono pagati col Capodanno Rai»
«Siamo a riscontrare – scrive il cda di Akrea - il contenuto del verbale di riunione del 28 novembre 2024 dovendo precisare quanto segue. Nella missiva viene considerato, secondo quanto indicato dal Comitato di Controllo Analogo, il limite "invalicabile" di 4.867.225,78 euro per il costo del personale. Tale valore, come può immaginarsi – appunta la missiva -, può considerarsi un riferimento ma non può considerarsi in alcun modo un limite "invalicabile" potendosi discostare per le esigenze che potrebbero verificarsi in capo alle necessità della città e delle eventuali indicazioni dell'amministrazione comunale».
A meno che, incalza allora il cda di Akrea, «non si pensi di far svolgere ad Akrea servizi aggiuntivi senza poi retribuirli come accaduto in occasione dell'evento Rai "L'anno che verrà"».
«Nell'espletamento dei vari servizi, che si verificano ovviamente per necessità e/o esigenze della città e/o della società – argomenta il cda -, possono verificarsi, situazioni non prevedibili con la redazione del Piano industriale, costituendo lo stesso solo un indicazione dalla quale si potrà regolarmente discostarsi, dando ovviamente contezza e giustificazione delle situazioni che si vengano a creare e che potrebbero dare un risultato differente rispetto al costo del personale preventivato».
I perché del ricorso alla contrattazione di secondo livello
In tal senso Akrea, essendo società a totale controllo pubblico, deve «garantire il concreto perseguimento degli obiettivi fissati dall'ente socio, tramite propri provvedimenti da recepire, ove possibile, nel caso del contenimento degli oneri contrattuali anche in sede di contrattazione di secondo livello». Ed è qui che emerge la divergenza anche e soprattutto sull'utilizzo di lavoratori a tempo determinato per rispondere alle esigenze di servizio
Il cda comunque precisa nel merito che «la stessa Akrea deve rispettare quanto previsto nel piano industriale e nel contratto sottoscritto e con efficacia dal 1° agosto 2024» ma aggiunge anche che deve «considerare le varie esigenze che si manifestano di volta in volta al fine di poter svolgere regolarmente i propri servizi senza che gli stessi possano subire rallentamenti e/o inconvenienti».
«La società deve assicurare le esigenze di funzionalità e di ottimizzazione delle risorse – sostiene il cda - per la migliore esecuzione dei servizi compatibilmente con le disponibilità finanziarie e di indirizzo ricevuti dal Comune di Crotone, prevedendo la possibilità di reperire personale e/o figure necessarie alle esigenze della società ove non esistenti presso la stessa».
In ottemperanza a quanto previsto dal Piano industriale, ricorda il cda richiamando gli accordi sindacali, la società «è onerata di assorbire ed utilizzare prioritariamente, per l'espletamento del servizio, i lavoratori addetti dipendenti dei precedenti affidatari, ferma restando la possibilità di armonizzare con le proprie esigenze organizzative/produttive: con il vincolo di garantire i servizi e le forniture minime richieste nel piano industriale eventualmente migliorati nella propria offerta e secondo quanto stabilito nei Ccnl di settore (in tal senso confronta il Piano industriale)».
«Il costo delle assunzioni resta al di sotto del limite di spesa»
«Appare evidente – incalza dunque il cda di Akrea - come l'analisi della situazione in esame poteva certamente essere presa in tale considerazione anche dal Comitato, anziché disaminare la vicenda senza tener conto di esigenze ordinarie e oggettive che possono verificarsi per le esigenze della città».
Del resto, richiama ancora il cda di Akrea, «l'adempimento di servizi ulteriori e/o urgenti deve essere sempre garantito da parte di Akrea che, in caso di eventuali inadempimenti, potrebbe essere oggetto di addebiti di rilevanza penale quale appunto l'interruzione di pubblico servizio (questo anche nel caso in cui manchi una delibera con impegno di spesa)».
Fatte tali considerazioni, però, il cda di Akrea riserva una “stoccata” finale ai rilievi del verbale del Comitato di controllo analogo. «Tuttavia, ad ogni buon conto – rende noto il cda -, con riferimento al punto 1 lettera C e punto 2) si specifica quanto segue: il costo del personale al 31 dicembre 2023 è di 4.662.204 euro (dato di bilancio); il costo del personale al 31 ottobre 2024 è di 3.466.506 euro (dato contabile); la proiezione del costo del personale relativo all'anno 2025 è di 4.330.943 euro». «Pertanto, dai dati sopra esposti – conclude il cda -, anche con il costo delle assunzioni a tempo determinato, la società resta al di sotto del limite di spesa previsto nella tabella 47 del Piano Industriale».