Voce: «Discriminazione personale Ata? In linea con l’Autonomia scolastica»
Il sindaco di Crotone smorza le polemiche con la Cisl scuola sulle ordinanze di sospensione dell'attività didattica per gli avvisi della Protezione civile
CROTONE «La chiusura degli edifici non tutela il rischio dell'incolumità in rapporto all'intensità dell'evento atmosferico, ma la riduzione del flusso di soggetti che frequentano determinati edifici e strutture pubbliche». Risponde così il sindaco di Crotone Vincenzo Voce, alla nota della segretaria della Cisl scuola, Caterina Brasacchio, che aveva criticato la scelta del primo cittadino di sospendere, con propria ordinanza, solo le attività didattiche in occasione delle ultime allerte meteorologiche (in particolare quelle del 14, del 17 e del 18 gennaio) denunciano una discriminazione del personale Ata, che invece ha dovuto recarsi regolarmente al lavoro.
Sfugge probabilmente all'associazione sindacale che i provvedimenti contingibili e urgenti emessi a tutela della pubblica incolumità devono essere emessi nel rispetto del principio di proporzionalità e del rapporto fra mezzi e risultati.
«Non risulta probabilmente chiaro - spiega Voce in una nota - che le ordinanze emesse (di sospensione delle attività didattiche nelle scuole cittadine di ogni ordine e grado, di chiusura dei cimiteri e di parchi e ville) sono improntate all'esigenza di tutelare la pubblica incolumità non rispetto a rischi “catastrofici” di crollo o inondazioni delle strutture, che in quel caso sì, determinerebbero una più stringente esigenza di chiusura degli edifici a beneficio di tutti gli avventori, ma dalla scelta di evitare eccessivi ingorghi alla viabilità, di evitare la presenza di bambini e ragazzi ed i relativi assembramenti all'ingresso degli edifici scolastici».
Altro che discriminazione. Se la logica fosse quella incautamente paventata dall'associazione sindacale allo stesso modo il sindaco dovrebbe imporre la chiusura del palazzo comunale, dell'ospedale cittadino e di ogni altro ufficio pubblico. Ma, fortunatamente, non è questo il caso
Il sindaco passa la palla ai dirigenti scolastici sostenendo che «l'autonomia scolastica consente, e per certi versi impone, ai titolari del potere gestionale all'interno degli istituti di valutare, per l'appunto in piena autonomia, l'assunzione di misure ulteriori che laddove emesse dal sindaco della città, potrebbero configurare un abuso di potere». Il sindaco di Crotone, infine, respinge il paragone con il sindaco di Catanzaro che, in occasione dell'allerta meteo, si è determinato in modo diverso. «Altrettanto improprio - afferma il primo cittadino - è l'esempio inopportunamente riportato nella missiva della Cisl rispetto all'omologo provvedimento emesso dal Comune di Catanzaro: in quel caso il sindaco ha dovuto fronteggiare una più intensa condizione di criticità (allerta rossa) e quindi fronteggiare una diversa situazione per come prevista dal sistema di allertamento regionale».