È fuga da "Azione", Lerose e Macrì abbandonano il partito di Calenda
Insieme hanno rassegnato le dimissioni da segretario e presidente provinciale del partito: «Scegliamo la via moderata dell'onorevole Carfagna»
CROTONE È fuga da “Azione”? È finito l'effetto Calenda? Sono tutti interrogativi che, nel mentre trovano risposte sulla scena politica nazionale, producono intanto i loro riflessi anche in ambito locale. Ed ecco che «dopo un’attenta e prolungata riflessione» e «con la consapevolezza che questa sia la decisione giusta», nei giorni scorsi, Rino Lerose e Rosario Macrì annunciano in una nota stampa di aver «rassegnato le dimissioni da segretario provinciale di Azione Crotone e da presidente provinciale del partito».
«Le motivazioni - spiegano i due - sono esclusivamente di carattere politico, non condividendo fino in fondo la linea politica espressa da Azione. Non mancano assolutamente le divergenze con l'attuale dirigenza regionale assente e distante dalla vita politica del partito in questi mesi, facendo venir meno il nostro impegno e la fiducia nei confronti del segretario regionale e del presidente regionale di Azione».
«Per tale motivo - rendono noto Lerose e Macrì -, e considerando le ripetute defezioni registratesi negli ultimi mesi in Calabria, sarebbe utile una riflessione oggettiva e realistica. Ringraziamo il segretario nazionale Carlo Calenda e il senatore Marco Lombardo, per la fiducia e il supporto che ci hanno sempre dimostrato. La nostra stima per loro rimane immutata, così come per le tante persone che abbiamo avuto modo di conoscere durante questa breve ma intensa avventura».
«Il fallimento del Terzo polo - ammettono poi i due - ha portato ad una riflessione: dialogare con la sinistra oppure allargare il perimetro del centro, rafforzando l’area dei moderati, popolari, riformisti. Ed è per questo che insieme a tanti amici continueremo nella nostra azione politica condividendo il percorso intrapreso dall’onorevole Mara Carfagna, con l’intento di contribuire a costruire anche nel nostro territorio una forza moderata, che metta al centro la persona, la competenza, la famiglia, il merito».