Approvata la modifica al Piano rifiuti: no a nuove discariche, sì a quelle di ''scopo''
REGGIO CALABRIA Il dolce e l'amaro. Il Consiglio regionale della Calabria ha approvato a maggioranza, questo pomeriggio, la "Modifica del Piano regionale di gestione dei rifiuti” che introduce il criterio localizzativo del “Fattore di pressione discariche" con criteri comunale e areale. Il che garantirà - almeno secondo quanto dichiarato questo pomeriggio dal presidente, Roberto Occhiuto, e dall'assessore all'Ambiente, Giovanni Calabrese - che nessuna “Giammiglione”, ossia progetto di nuova discarica privata, potrà essere riproposta né a Crotone né in un nessun altro comune calabrese.
Al contempo, però, questo ulteriore “aggiornamento” al Piano regionale dei rifiuti, tiene in piedi quanto riportato in precedenza al paragrafo 32.2 lettera “n”, ovvero che gli stessi criteri non si applichino alle discariche per la messa in sicurezza permanente e impianti di trattamento dei rifiuti realizzati nell'area oggetto di bonifica e destinati esclusivamente alle operazioni di bonifica.
Quindi se da un lato, si scongiura la realizzazione di discariche private, dall'altro, si apre a livello normativo la possibilità di realizzare un'eventuale discarica di scopo così come richiede Eni rewind per smaltire una consistente parte, quella più pericolosa, dei rifiuti derivanti dall'azione di bonifica Pob fase 2 del Sin di Crotone.
Sono stati respinti tutti gli emendamenti della minoranza
Il consiglio regionale, in particolare, ha bocciato la mozione presentata dal Pd, e votata favorevolamente anche da M5s e De Magistris presidente, che chiedeva proprio l'eliminazione di quanto previsto al paragrafo 32.2 lettera “n” «al fine di tutelare la salute dei cittadini calabresi e l’integrità ambientale che costituiscono diritti costituzionalmente garantiti».
Amalia Bruni (Pd) ha motivato il suo no «non solo perché - ha spiegato - non sono stati accettati i nostri emendamenti, ma anche perché il Piano sconfessa quanto affermato qualche mese fa, in una mozione approvata all'unanimità dal Consiglio che delineava la gravità del Sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano-Cerchiara, dove non si è registrato nessun miglioramento del tasso di mortalità per tumore e delle patologie croniche». Pietro Raso, della Lega, e Pasqualina Straface, da parte loro, hanno difeso il provvedimento, sottolineando «le verifiche avviate sulle discariche autorizzate». Al centro della discussione è intervenuto Ernesto Alecci del Pd per sottolinea come il sito di Crotone stia «pagando un prezzo altissimo e ha tutto il diritto di chiedere che questi rifiuti siano portati fuori regione», mentre «l'Eni in questi anni ha fatto perdere solo tempo chiedendo che i rifiuti rimanessero all'interno del territorio crotonese».
Occhiuto: «Crotone non sarà più la pattumiera d'Italia»
Il presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, prendendo la parola in Consiglio nel corso del dibattito che ha preceduto l'approvazione del nuovo Piano rifiuti, ha definito gli interventi dei consiglieri di opposizione «inconsapevoli di quello che é successo in Calabria negli ultimi 30 anni. Così come di quello che è successo dopo l'approvazione del Piano rifiuti del 2016, in modo particolare a Crotone». «Questo piano - ha detto Occhiuto - contiene una revisione degli indici di pressione areali e comunali che, di fatto, impedisce, finalmente, che Crotone continui ad essere la discarica di rifiuti speciali e pericolosi d'Italia. Le modifiche fanno sì che nel territorio di Crotone non ci possano stare discariche di dieci milioni di metri cubi. Stiamo impedendo che Crotone diventi la pattumiera d'Italia», ha aggiunto Occhiuto, sottolineando anche il fatto che «nel corso del dibattito non si é tenuto conto delle responsabilità di chi ha governato in passato».
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