L'arte bianca
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CROTONE L’ambulanza arriva dopo più di 20 minuti. È successo questa mattina nell’aula numero 3 del Tribunale a Crotone dove uno degli avvocati, impegnati nel processo Glicine-Acheronte, un uomo di 48 anni, è stato colto da malore. Erano le 12.19 e legali e giudici, in quel particolare momento, stavano valutando le dichiarazioni di un luogotenente dei Ros.  

L’avvocato non era quindi solo nel banco dove era seduto per assistere all'udienza. Ecco perché il suo malore non è sfuggito agli altri che hanno subito allertato il presidente del Collegio, Gerardo D’Ambrosio, che ha immediatamente sospeso la seduta per consentire un primo soccorso e la richiesta dell’intervento di un’ambulanza del 118.

I primi soccorsi sono stati prestati immediatamente dagli uomini delle forze dell’ordine presenti nell’aula del Tribunale e da cui è subito partita anche la richiesta di intervento del 118, ma l’ambulanza è arrivata alle 12.40, dopo 21 minuti di attesa spasmodica, visto che i soccorritori occasionali non avevano le competenze per valutare la gravità della situazione dell’avvocato. Sono stati 21 minuti interminabili. 

L’ambulanza è arrivata da Cirò Marina, perché a Crotone non c’era disponibilità. Quella arrivata in Tribunale non era nemmeno un’ambulanza del 118, ma di una cooperativa di San Giovanni in Fiore. Per fortuna tutto è finito bene, perché il malore dell’avvocato, ad una prima valutazione medica, non è sembrato di origine cardiaca ma legato alla pressione probabilmente bassa.

Se fosse stato un problema cardiaco serio la conclusione poteva anche diventare tragedia. Il problema del 118 e della scarsa disponibilità di ambulanze non è nuovo. Così come non è nuova la questione della mancanza dei medici. Molto spesso le ambulanze intervengono senza medici

La situazione più grave, però, si riscontra quando i mezzi devono arrivare da Cirò Marina o Mesoraca. Una patologia seria potrebbe concludersi con la morte del malcapitato per i tempi lunghi che occorrono agli operatori del 118 per raggiungere il luogo della chiamata.

La situazione è destinata ad aggravarsi con l’arrivo della stagione estiva quando la popolazione aumenta vistosamente e con essa la richiesta di interventi del 118. C’era la possibilità sottoscrivendo una convenzione con le associazioni del volontariato (vedi Croce rossa), ma pare che il bando sia stato revocato. 

Questa sanità fa acqua da tutte le parti e le cose vanno bene solo nella fantasia dei politici che spesso si riempiono la bocca con annunci e inaugurazioni che spesso hanno la stessa efficacia di un placebo utilizzato per curare il cancro.