Consiglio dei ministri scioglie per 'ndrangheta il Comune di Casabona
Dopo la commissione d'accesso arriverà la commissione straordinaria la cui gestione è stata decisa dal Cdm per la durata di diciotto mesi dalla sua nomina

ROMA Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, ha sciolto il Comune di Casabona (in provincia di Crotone) per condizionamenti della criminalità organizzata. La stessa misura è stata presa per i comuni di Aprilia, nel Lazio, Caserta in Campania e Badolato in Calabria.
Nel Comune del Crotonese, adesso, si insedierà la Commissaione straordinaria composta da tra componenti tra magistrati e funzionari dello Stato la cui gestione è stata stabilita dal Cdm in 18 mesi con poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale.
Il prefetto di Crotone, Franca Ferraro, aveva provveduto, con proprio decreto e previa delega conferita dal ministro dell'Interno, ad istituire una Commissione di indagine incaricata di verificare la sussistenza di eventuali forme di infiltrazione o condizionamento mafioso nel Comune di Casabona il 15 novembre 2024.
La commissione d'accesso antimafia era composta dal viceprefetto Luigi Guerrieri della Prefettura di Crotone, dal maggiore del comando provinciale carabinieri di Crotone, Rossella Pozzebon e dal tenente del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro, Giuseppe Rausa.
L'accesso antimafia fece seguito all'inchiesta denominata Nemesis con la quale la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ha svelato le ingerenze di una 'ndrina nell'amministrazione cittadina.
Indagine che ha interessato il sindaco di Casabona, Francesco Seminario, finito prima in carcere e ora ai domiciliari, sospeso dalle sue funzioni perché accusato di concorso esterno in associazione mafiosa (accusa poi annullata dal Tribunale del Riesame) e voto di scambio (annullato con rinvio dalla Cassazione).
Nella stessa inchiesta sono coinvolti l'assessore comunale Anselmo De Giacomo, finito agli arresti domiciliari per voto di scambio, mentre sono indagati a piede libero il vicesindaco Leonardo Melfi e il consigliere Vincenzo Poerio.
Lo scorso 7 novembre il prefetto di Crotone aveva già firmato il decreto di scioglimento del Consiglio comunale di Casabona in seguito alle dimissioni di oltre la metà dei consiglieri.
La normativa prevede che il provvedimento di scioglimento possa essere preso se «emergono concreti, univoci e rilevanti elementi su collegamenti diretti o indiretti con la criminalità di tipo mafioso o similare degli amministratori o se si registrano forme di condizionamento degli stessi, tali da determinare un'alterazione del procedimento di formazione della volontà degli organi elettivi ed amministrativi».
A seguito del decreto del Consiglio dei ministri verrà adesso nominata una commissione straordinaria di 3 soggetti, tra funzionari dello Stato e magistrati. I poteri che esercita sono i medesimi del Consiglio comunale, della Giunta e del sindaco. Il periodo di efficacia del decreto di scioglimento, che può variare da 12 a 18 mesi ed è prorogabile fino a 24 mesi. La durata della gestione commissariale dell'ente locale può essere prorogata con provvedimento adottato non oltre il cinquantesimo giorno dalla scadenza dello scioglimento.