Fact checking della Uil su Akrea. Tomaino: «Convocati dal cda, situazione paradossale»
CROTONE «Sindacalisti travestiti da componenti del Cda di Akrea che rilasciano dichiarazioni da tifosi allo stadio». È la dura replica di Fabio Tomaino e Giovanni Mungari, rispettivamente segretario generale e responsabile dei trasporti per la Uil di Crotone, sui contenuti della nota unitaria dello scorso 8 luglio attraverso cui tutte le altre sigle di categoria (Sp-Cgil, Fit-Cisl, Flaica-Cub, Fiadel-Cisal e Fse Cobas) avevano preso le distanze dall’Unione italiana del lavoro perché questa, in precedenza, aveva bacchettato il cda della società in housedel Comune pitagorico rispetto all’andamento registrato su servizi e trattamento dei lavoratori.
Questa mattina, i due sindacalisti hanno tenuto una lunga e dettagliata conferenza stampa nella sede di via Napoli durante la quale, carte alla mano e con tanto dichiarazioni audio registrate durante una riunione dello scorso 17 giugno, hanno compiuto un vero e proprio “fact checking” della vicenda che li ha visti protagonisti negli ultimi mesi (dal marzo scorso per la precisione), ma anche durante le passate gestioni di Akrea.
È stato lo stesso segretario Tomaino quindi ad annunciare ai giornalisti presenti che, proprio in contemporanea alla conferenza stampa, si stava consumando in qualche stanza, poco distante dalla sede Uil, la sottoscrizione del Contratto di servizio tra l’azienda e le rappresentanze sindacali convocate questa mattina appositamente dal suo management. Appuntamento cui, con ogni evidenza, mancava la delegazione Uil che, da sola, ha la rappresentanza più significativa in Akrea con il 30% dei lavoratori sindacalizzati. Facile intuire che, in questo contesto, la Uil denunci, oltre che un palpabile isolamento sindacale, anche un’allarmante sudditanza psicologica sulla contrattazione di servizio.
«Nella nostra amata terra e in tanti anni di attività sindacale – ha detto Tomaino – abbiamo visto di tutto: presidenti di società partecipate che ignorano ragionamenti di trasparenza e competenza, sindacalisti che fanno finta di non vedere, politici che riciclano in maniera perversa incarichi strategici per il nostro territorio, una miscela esplosiva che puntualmente, nonostante le nostre denunce, provoca o rischia di provocare disastri occupazionali (Aeroporto Sant’Anna, Soakro, Gestione servizi, Congesi, Akros)». Secondo Tomaino, però, il caso di Akrea è tanto «unico» quanto «allarmante».
«Assistere infatti – ha quindi incalzato il segretario generale – ad altre Organizzazioni sindacali che prendono le distanze dalle rivendicazioni della Uil che, nel caso specifico, trattandosi di raccolta dei rifiuti e di gestione di fondi pubblici, puntano tanto al benessere dei lavoratori quanto agli interessi della collettività, significa rinunciare alle azioni di contrattazione, alla lotta collettiva e quindi alla tutela dei lavoratori. Un modello sindacale che non ci appartiene, non ci interessa ma allo stesso tempo ci spaventa», ha stigmatizzato Tomaino.
La dirigenza sindacale Uil si è detto per questo «preoccupata per tutti quei lavoratori rappresentati da dirigenti sindacali che invece di tutelarne i diritti, sia collettivi che individuali, si travestono da componenti del Cda di Akrea difendendo l’operato di un presidente che vanta, dopo un anno di attività, soltanto l’approvazione del bilancio». Tomaino ha quindi ricordato che «far quadrare i conti è un dovere, non certo un evento straordinario, e Akrea non è fatta solo di numeri ma di persone, troppo spesso sottoposte ad eccessivi carichi di lavoro perché sottorganico o perché subiscono turni di lavoro che non rispettano i termini di preavviso».
Da qui la domanda e la presa di posizione netta della Uil rispetto i colleghi della altre sigle di categoria: «Perché non dovremmo occuparci di lavoratori che non riescono ad andare in ferie, e quindi usufruire di un periodo di meritato riposo, o programmare la propria vita privata e familiare? Ci dispiace per voi ma noi della Uil non ci stiamo! E tutti i lavoratori di Akrea, a prescindere dalla loro iscrizione o meno al sindacato, possono stare tranquilli, perché anche se questa volta saremo più soli del solito, a parte il sindaco, la Uil continuerà, con determinazione, a compiere il proprio dovere».
Rispetto queste tematiche, Tomaino si è detto a nome del sindacato «in attesa» e, al contempo, di nutrire la «viva speranza» che Sp-Cgil, Fit-Cisl, Flaica-Cub, Fiadel-Cisal e Fse Cobas ritrovino, in questa vicenda, la loro «naturale entità».
Intanto ieri, il consiglio comunale di Crotone, ha dato il via libera alla riduzione di un euro per ogni utente sulle tariffe Tari riguardanti la bollettazione del 2024. «Il Comune – ha detto in proposito Tomaino – incasserà dalle entrate della Tassa sui rifiuti 14 milioni di euro e di questi, 7,3 milioni verranno versati ad Akrea: il presidente Padula deve chiarire qual è il suo programma su investimenti e nuove assunzioni visto che il nuovo accordo siglato con l’Ente porta in dote 1,2 milioni in più l’anno per l’azienda».
La vera notizia di quest’oggi, però, è che, dopo svariati tentativi, la Uil è riuscita a ottenere, grazie ad un ulteriore sollecito, un incontro con il management di Akrea per il prossimo 23 luglio. Qui si affronteranno le tematiche già reclamate dallo stesso sindacato lo scorso 17 giugno. Tematiche che, almeno secondo un audio fatto ascoltare in conferenza stampa dallo stesso Tomaino, vengono «sostenute» - ma non pubblicamente appoggiate - dal sindaco Vincenzo Voce.
Il prossimo 23 luglio, all’ordine del giorno dell’incontro, ci saranno: la sottoscrizione del contratto di servizio; il nuovo assetto organizzativo aziendale; le assunzioni stagionali; il programma delle ferie estive e il piano smaltimento ferie, anche in considerazione delle quantità eccessive cumulate dai lavoratori; l’elenco dei dipendenti Akrea in quiescenza nel triennio 2024/2025/2026 al fine di programmare un piano di incentivo all’esodo utile al rafforzamento dell’organico; e il piano degli investimenti.
«Sono e devono essere questi gli obiettivi da perseguire – ha ribadito Tomaino – se si vuole puntare ad un’azienda sana e ben organizzata, in grado di aumentare la raccolta differenziata e la qualità del servizio, garantendo una città più pulita, una risposta ai cittadini e il futuro occupazionale ai lavoratori».
In chiusura del suo intervento, Tomaino ha lanciato un appello: «Suvvia colleghi, lasciate che il prof Padula si difenda da solo e salite a bordo di questa nobile battaglia che non è mai troppo tardi. Può essere, per voi, un’occasione per recuperare un po' della credibilità perduta».
Giovanni Mungari, nel ripercorrere sinteticamente quanto già dichiarato da Tomaino, ha tenuto a sottolineare come si «navighi a vista» sull'organizzazione dei servizi, sulla programmazione dei turni. Mungari ha ricordato che soprattutto che, all'orizzonte, non si proprtespettano nuove assunzioni. «Dal 2016 a oggi – ha detto Mungari – sono circa una cinquantina le unità lavorative di Akrea poste in quiescenza, quasi tutti addetti ai servizi. Dopo le 13 assuzioni degli ex Akros avvenute nel 2023, restano da coprire in organico almeno una decina di lavoratori che potrebbero contribuire ad alleviare lo steress sulla turnazione e sul piano ferie dei lavoratori, oggi giunti allo stremo». Mungari ha infine chiesto al presidente di Akrea che «venga ripreso l'accordo sindacale del 2016» qualora si procedesse con nuove assunzioni.